Il primo giorno di prove libere a Jerez si è chiuso con le due Aprilia al comando, ma Dani Pedrosa dà una sonora lezione a tutti.
Dani Pedrosa risulta il più veloce nella FP1 e chiude terzo nella classifica combinata del venerdì di Jerez. Il pilota spagnolo va oltre le aspettative e conquista l’accesso diretto al Q2.
Aprilia chiude al comando il venerdì di prove del Gran Premio di Spagna portando i suoi due piloti al vertice della classifica combinata. Aleix Espargaró è il più veloce sul Circuito di Jerez, firmando il best lap negli ultimi minuti di una FP2 che si è svolta con temperature d’asfalto intorno ai 50°C, condizioni che hanno impedito a molti piloti di migliorare il proprio crono del mattino. Impresa riuscita al pilota di Granollers che ferma le lancette sull’1’36″708, seguito dal compagno di squadra Maverick Vinales distaccato di appena due millesimi.
La grande sorpresa del giorno è Dani Pedrosa, ritornato in sella alla KTM RC16 come wildcard, la seconda apparizione personale dopo l’addio alla MotoGP nel 2018. Il 37enne di Sabadell chiude al terzo posto nella combinata, dopo essere risultato il più veloce nella giornata di domenica. Ha fatto sognare tutti i tifosi, specie i più nostalgici, che sicuramente avranno rispolverato nel cassetto di ricordi le sfide con Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez.
Il collaudatore della KTM ha dimostrato che il talento non ha età e di avere preparato bene questo appuntamento, perché l’obiettivo non era quello di semplice comparsa. “Ho sentito tutta la gente molto felice di rivedermi in pista, sento tanto l’amore del pubblico“.
Dove in tanti hanno avuto difficoltà con le temperature estreme, Dani Pedrosa ha cacciato dalla valigia tutto il suo bagaglio di esperienza armonizzandolo con una moto che dimostra di potersela giocare alla pari con i diretti avversari. “Sono contento, è andata molto meglio di quanto aspettavamo stamattina, al pomeriggio è stato più difficile in condizioni di vento e caldo – ha spiegato il catalano a Sky Sport MotoGP -. Alcuni piloti sono riusciti a migliorare il tempo anche se era più difficile“.
Il suo obiettivo primario è contribuire allo sviluppo della moto, compito che porta avanti ormai da cinque anni. “Si concentra tutto sull’essere più veloce sul giro, vediamo come risponde la moto ad ogni miglioramento. Quest’anno abbiamo fatto un passo avanti importante con il motore, stiamo lavorando tanto sull’aerodinamica, manca migliorare un po’ la ciclistica con le sospensioni e il telaio per fare una combinazione meno spigolata“.