Il Mondiale di MotoGP si avvia verso una fase di cambiamento. Dal 2026 tutti i produttori dovranno adattarsi a nuovi standard di sicurezza.
Il campionato del mondo di MotoGP si sta avviando verso una nuova era che comprende anche nuovi standard di sicurezza, non solo un calendario più lungo (21 GP nel 2023) e nuovi paesi ospitanti (India e Kazakistan). I caschi dei piloti sono una parte fondamentale per la sicurezza e dal 2026 dovranno avere una nuova omologazione a cui tutti i marchi dovranno adeguarsi.
Il programma FRHP (FIM Racing Homologation Programme) ha preso il via nel 2016 per incentivare il massimo livello di protezione dei caschi dei piloti che aderiscono alle gare della Federazione Internazionale. Lo standard della fase 01 era destinato solo alle competizioni in pista. Il primo casco omologato è stato introdotto a metà 2019 in MotoGP e nel gennaio 2020 per tutte le altre competizioni.
A distanza di quattro anni gli standard di sicurezza sono aumentati ed ora è avviata la fase 02 del programma di omologazione FIM Racing, grazie alla stretta collaborazione tra tutte le principali parti interessate e l’Impact Laboratory dell’Università di Saragozza. Questa nuova fase riguarderà anche i caschi off-road destinati a categorie come Motocross, Enduro, Speedway e Cross-Country.
La fase 02, avviata con l’aiuto di tutti i marchi di caschi, va a definire un nuovo standard oltre quelli esistenti sul mercato, come UN ECE 22.06, Snell M2020, JIS T8133), oltre all’FRHPhe-01. Questa prevede nuovi requisiti e test, per esempio prove d’impatto contro incudini oblique ed emisferiche, un test di rimozione rapida delle guance e l’introduzione di un criterio di frattura del cranio (SFC). Questi nuovi standard di sicurezza saranno raccomandati dal 205 e obbligatori dal 2026, per i piloti FIM, quindi compresi quelli del Motomondiale.
Il presidente FIM Jorge Viegas si attende che una gran parte dei produttori di caschi sapranno adattarsi anche prima dei termini di scadenza e “che possano realizzarli non solo per i campionati FIM ma anche per gli eventi delle federazioni nazionali, per la sicurezza nel fuoristrada“. Il CEO della Dorna, Carmelo Ezpeleta, fa eco alle parole del presidente Viegas: “E’ importante che FIM si impegni a fondo nell’omologazione e nell’evoluzione di questo importantissimo elemento. È inoltre positivo vedere che tutti gli attori coinvolti nel Mondiale lavorano insieme per un comune obiettivo. Si parla di una maggiore sicurezza non solo nelle piste, ma per tutti“.