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MotoGP, i trucchi di Marquez: vincere è anche questione di spionaggio

Studiare il nemico e vincerlo. L’ex direttore sportivo LCR Honda rivela le tattiche di spionaggio di Marc Marquez. 

Jack Miller e Marc Marquez – MotoriNews

Il Mondiale MotoGP, campionato in cui servono tanti dettagli per emergere. Il talento, un mezzo competitivo, l’astuzia tecnica… Ed un po’ di spionaggio. Ovvero attenzione al dettaglio dei rivali, per studiarlo prima in pista e poi con i tecnici. Da qui scovare la risposta adeguata per cercare di avere la meglio. Da un ex pezzo grosso di casa Honda arriva la conferma in questo senso. Oscar Haro, ex direttore sportivo del team satellite LCR, ha parlato in particolare della tattica utilizzata da Marc Marquez. Un pilota che non ha mai smesso di studiare il nemico, per carpirne i segreti ed i punti deboli. Un metodo che ha sviluppato di più una volta tornato in azione dopo Jerez 2020. Osservando in maniera particolare i due favoriti indicati a fine 2021.

Questione di spionaggio

Più intuitivo ed aggressivo in passato, molto più freddo e calcolatore adesso. È un nuovo Marc Marquez quello che sta affrontando la stagione MotoGP 2022. L’unica cosa che non è cambiata è la fame di vittorie, che il #93 vorrebbe tornare a macinare molto presto. Qualche dettaglio del “vecchio Marquez” però s’è visto: basta tornare a domenica scorsa ed al suo incredibile salvataggio a Jerez! Ma Oscar Haro ha sottolineato la versione attuale del pluricampione MotoGP in un’intervista Twitch con il giornalista Nico Abad. Indicando la sua tattica. “Lo spionaggio è fondamentale. Abbiamo gente in pista con una macchina per seguire le persone che Marc indica.” Nello specifico, attualmente gli osservati speciali sono Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia. “Raccolgono informazioni: dove frenano, dove alzano la moto… Sono informazioni importanti.”

“Non smette di studiare”

I ‘giochi di scie’ di cui ormai Marc Marquez è protagonista dal ritorno dall’infortunio sono fondamentali in questo senso. Il pilota di Cervera si accoda, che si tratti di una Ducati, una Yamaha od una Aprilia, senza dimenticare il lavoro in tandem con le altre Honda. “Marc Marquez prende la scia per studiare ed a volte guadagna anche tempo” ha aggiunto Oscar Haro. “Può andare bene anche come riferimento, ma è sempre un passo avanti. Non smette mai di studiare.” Un pilota che si sta ricostruendo dopo due anni bui, sia fisicamente che come metodo di guida in pista. Con l’unico obiettivo di tornare, passo dopo passo, ad essere quel campione che il Mondiale MotoGP ben si ricorda.

Diana Tamantini