Il campione francese Fabio Quartararo si è visto sfilare il titolo MotoGP dalle mani e lancia l’ennesimo monito alla Yamaha.
Fabio Quartararo si è visto sfilare il titolo mondiale dalle mani, dopo averlo vinto nel 2021 e difeso alla grade fino a metà 2022. Costretto a spingere la sua Yamaha M1 al limite, per colmare le lacune tecniche, da Assen in poi ha riportato cadute ed è stato protagonista di qualche episodio sfortunato che lo ha costretto a perdere terreno a favore della Ducati di Pecco Bagnaia, passata da -91 a +13 al termine dell’ultima gara al Ricardo Tormo di Valencia.
Difficile mandare giù la sconfitta, sapendo che sul piano del talento non aveva nulla da invidiare al rivale torinese. La differenza stava soprattutto nella moto, nonostante da oltre un anno avanzasse precise richieste nei confronti degli ingegneri di Iwata. Più accelerazione e potenza per la M1: “E’ una situazione difficile. Gli altri piloti stanno faticando, ma per me la M1 è tutto sommato una buona moto a cui mancano davvero accelerazione e potenza – spiega in un’intervista a Motorsport-Magazin.com -. Faccio sempre pressione sugli ingegneri nipponici perché, se riusciamo a eliminare questo handicap, avremo la possibilità di lottare per la vittoria ogni weekend“.
Fabio Quartararo non teme di cambiare moto
Nella prossima stagione la Yamaha avrà solo due moto in pista al posto di quattro, visto che la squadra satellite RNF di Razlan Razali ha deciso di legarsi ad Aprilia. Per il pilota di Nizza non cambierà molto rispetto al 2022, dato che i dati di Andrea Dovizioso e Darryn Binder non si sono mai rivelati utili per dare manforte allo sviluppo della moto e offrire dati preziosi al pilota di punta. “In questa stagione non abbiamo mai incrociato i dati con il team clienti. Non conosco i piani esatti della Yamaha per il 2023, ma per me va assolutamente bene se abbiamo solo due moto“.
Fabio Quartararo ritiene sufficiente dotare la M1 di più cavalli per poter tenere il passo delle Ducati. Del resto, nonostante le tante difficoltà tecniche, ha chiuso al secondo posto in classifica piloti, a dimostrazione che può ancora fare una certa differenza. Ci sono ancora due anni di contratto co la Casa giapponese e bisognerà puntare alla riconquista del titolo mondiale. Viceversa, il 23enne di Nizza si guarderà intorno, come già avvenuto all’inizio della stagione.
Sembrava sul punto di dire addio alla Yamaha, la notizia dell’uscita dal Mondiale della Suzuki ha costretto a rivedere i piani spingendolo al rinnovo contrattuale. Anche se è arrivato con un certo ritardo, lasciando sulle spine i vertici aziendali. Le alternative c’erano, ma ha ritenuto di non prendere rischi: “Quando cambi produttore, non sai mai esattamente cosa aspettarti“, ha concluso Fabio Quartararo. “Certo devi adattarti, ma difficilmente ti ritroverai in una situazione in cui hai una moto che non va. Ci sono sempre aspetti positivi e negativi, ma nella situazione attuale non c’è bisogno di temere nessun cambiamento“.