Il boss della Dorna ribatte ad alcune domande scottanti sulla MotoGP: le pay tv, le critiche ai commissari e i contratti al ribasso.
Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna, ha molta carne da togliere sul fuoco. A cominciare dalla mancata sanzione a Taka Nakagami da parte del FIM Panel che, va precisato, non è una questione riguardante la Dorna, bensì la FIM. Ma certe critiche da parte dei piloti e degli addetti ai lavori rivolte a Freddie Spencer e alla Race Direction non sono affatto piaciute al boss spagnolo.
Al termine della gara Alex Rins, in particolare, è andato giù duro contro l’ex campione Freddie Spencer, oggi a capo dello Stewards Panel, la commissione incaricata di imporre sanzioni durante la gara. “Una conseguenza positiva dell’incidente tra Valentino e Marc a Sepang è che noi ci siamo tolti di mezzo, quindi il massimo che posso fare è dare alla FIM la mia opinione – ha detto Ezpeleta a Motociclismo.es -. Io non sono un commissario e nessuno della Dorna è un commissario. Per me, se un ragazzo dicesse quello che hanno detto Rins o Sergio García, gli infilerei un sigaro nel naso“.
Un altro argomento scottante è quello dei diritti TV. Tantissimi fan vorrebbero vedere i Gran Premi di MotoGP senza dover ricorrere alle Pay TV, come Dazn in Spagna o Sky Sport in Italia. Purtroppo le televisioni pubbliche non sono in grado di mettere sul tavolo le stesse cifre milionarie: “Se offrono i soldi che spendo… vedrai come torna subito pubblico. Per gli equilibri economici del campionato serve la pay tv. Finché i canali a pagamento continuano a cercare di avere accordi con noi, la questione è interessante per loro, altrimenti non lo farebbero. Tutti vorremmo vedere le gare in chiaro, ma non è possibile“.
Lo show della MotoGP ha costi importanti. Ad esempio nel 2020, quando tutto sembrava sospeso per l’emergenza Covid-19 e il campionato rischiava di essere annullato, la Dorna è intervenuta tempestivamente per aiutare tutti i team a suon di milioni. “I soldi che pagano le televisioni sono fondamentali per poter fare quello che facciamo con le squadre… Per fare gare interessanti è fondamentale il sostegno economico che diamo alle squadre. E per poterlo avere è fondamentale che siamo sulla televisione a pagamento“.
Nelle settimane scorse in Safety Commission si è parlato anche di contratti dei piloti al ribasso e di scarse garanzie, tanto che qualcuno ha ipotizzato la necessità di un sindacato in stile Formula 1. Ma per Carmelo Ezpeleta si tratterebbe di una bolla gonfiata dai media. “Quel dibattito è durato solo quattro minuti, ma poi hanno parlato di ‘rivolta dei piloti’… Quello che posso dire è che in MotoGP non c’è nessun pilota che non venga pagato, e che non venga pagato una somma che qualsiasi altro professionista di alto livello vorrebbe… Io non ho visto nessuna ribellione“.