Il boss della Ducati Gigi Dall’Igna risponde alle osservazioni di Pecco Bagnaia dopo la caduta nel Gran Premio del Texas.
Due cadute nelle ultime due gare per il campione del mondo Pecco Bagnaia. I vertici di Borgo Panigale invitano a fare tesoro di quanto accaduto per affrontare al meglio una stagione difficile ed ancora in fase iniziale.
Troppo grande la delusione di Pecco Bagnaia e Ducati dopo la caduta nel Gran Premio di Austin, la seconda in due weekend di gara. Il campione del mondo della MotoGP era al comando del gruppo, tallonato dalla Honda di Alex Rins, quando è caduto al settimo giro alla curva 3. Un incasso di 25 punti ridotto in cenere che vanno a sommarsi ai 20 punti persi a Termas de Rio Hondo, quando era secondo all’inseguimento di Marco Bezzecchi.
Un duro colpo al morale di Pecco Bagnaia che al termine della gara domenicale in Texas non poteva farsi capace di come fosse caduto. Chiedeva una risposta dai suoi tecnici ai box, ma dai dati della telemetria risulta evidente che fosse fuori traiettoria di 30 cm. L’asfalto poco aderente del COTA ha giocato un brutto scherzo al pilota di Chivasso, anche se le responsabilità sono prettamente individuali. In un momento di rabbia e stupore il numero 1 ha persino chiesto se fosse il caso di allestire una moto “meno stabile” per ritrovare le giuste sensazioni con le gomme, una richiesta che cade nel vuoto.
Dopo alcuni giorni dalla caduta si è espresso il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, che invita ad un bagno di umiltà. “Un finale amaro, uno zero che fa ancora più male se prima avevi dominato le qualifiche e la sprint“, ha ammesso l’ingegnere veneto. “Una prestazione solida che è proseguita per tutta la gara fino alla caduta inaspettata, quando tutto sembrava sotto controllo“. Le condizioni dell’asfalto erano sicuramente difficili, ma non può essere un alibi per Pecco Bagnaia.
In quanto alla richiesta di una Ducati Desmosedici GP meno stabile, con interventi sull’aerodinamica, Dall’Igna risponde indirettamente al suo pilota numero 1. “La caduta non può minare le nostre convinzioni. Dobbiamo invece fare tesoro da essa e sapere che vincere è difficile, che dobbiamo fare i conti con rivali davvero forti“. A salvare l’onore della Ducati nel fine settimana texano ci ha pensato il team satellite VR46 con Luca Marini, secondo al traguardo, davanti a Fabio Quartararo. “Questo conferma l’ottimo lavoro del team VR46“, ha concluso Gigi Dall’Igna. “Il Mondiale sarà lungo e combattuto“.