Ducati vanta cinque piloti italiani sulla griglia della MotoGP: il d.s. Paolo Ciabatti spiega come si è arrivati a questa combinazione tricolore.
Da questa stagione e almeno fino alla fine del 2024 Ducati può contare ben otto moto in griglia, cinque Desmosedici GP22 e tre GP21, queste ultime assegnate a Enea Bastianini, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi. La Casa di Borgo Panigale può inoltre vantare ben cinque piloti italiani. Del resto il “made in Italy” è un elemento imprescindibile per l’azienda emiliana, nonostante sia stata acquisita da Audi diversi anni fa.
Il direttore sportivo Paolo Ciabatti spiega come si sia arrivati a questa predominanza di piloti del Bel Paese. Gli unici stranieri sono Jorge Martin, Johann Zarco e Jack Miller, con l’australiano che dal prossimo anno passerà in KTM, ma farà posto ad un portoghese, Miguel Oliveira, che andrà nel team Gresini dal 2023 al fianco di ‘Diggia’. “La nostra squadra piloti riflette semplicemente la situazione del mercato dei piloti“, ha detto Ciabatti un’intervista a Speedweek.com.
I conti sono presto fatti. Il team Mooney VR46 di Valentino Rossi è indipendente nella scelta dei suoi piloti e tende a promuovere gli allievi della Academy, tutti italiani. Da qui la scelta di esordire in questa stagione MotoGP con Luca Marini e Marco Bezzecchi. Paolo Ciabatti entra poi nello specifico delle decisioni aziendali. “Quando ingaggiamo i nostri piloti per la classe MotoGP, guardiamo prima di tutto alle loro prestazioni, motivo per cui abbiamo ingaggiato atleti come Bagnaia, Bastianini, Miller, Martin e Zarco“.
Nella stagione 2022 ha esordito anche il team Gresini Racing, fortemente voluto da Fausto Gresini e oggi diretto dalla vedova Nadia Padovani insieme ai figli e agli storico collaborati dell’ex pilota emiliano. “Il proprietario del team Fausto Gresini aveva un piano per portare Fabio Di Giannantonio dal suo team Moto2 alla Top Class“.
In futuro non è da escludere che Ducati possa ricorrere a piloti di altre nazionalità: d’altronde l’ultimo titolo nella classe regina è stato conquistato nel lontano 2007 dall’australiano Casey Stoner. E qualche anno fa non ha esitato a investire sul pentacampione Jorge Lorenzo. “Saremmo felici di avere un pilota tedesco o inglese o un pilota di un altro paese“, ha aggiunto Paolo Ciabatti. “Ma se date un’occhiata ai piloti più talentuosi, in Moto2 e anche in Moto3, molti di loro vengono dall’Italia o dalla Spagna. Nel mezzo potresti avere un Jake Dixon, ma la maggior parte dei vincitori viene dai paesi del sud“.