Il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, parla della Desmosedici GP e del mancato arrivo di Miguel Oliveira in Gresini.
Nella prima parte del Mondiale MotoGP Ducati si è assicurata sei vittorie e otto pole position in undici gare. Nessun marchio ha fatto meglio, ma a guidare la classifica piloti è Fabio Quartararo in sella alla Yamaha M1. Il motivo è presto detto: i quattro zeri di Pecco Bagnaia (Losail, Le Mans, Catalunya, Sachsenring) pesano come un macigno sulla classifica e vedono il pilota piemontese a 66 punti di distanza dal leader francese, quando mancano 9 GP al termine della stagione.
Tre le vittorie di Pecco Bagnaia, tre di Enea Bastianini, ma al momento il miglior alfiere del marchio di Borgo Panigale è Johann Zarco, terzo in classifica con 58 punti di distacco da Quartararo. Non basta il numero di vittorie per primeggiare in MotoGP, serve anche costanza e sangue freddo nel non commettere errori. Fabio ne ha commesso soltanto uno, nell’ultimo round di Assen, i quattro di Pecco sembrano già troppi per poter ambire al Mondiale.
La classe MotoGP insegna che tutto è imprevedibile fino all’ultimo giro. Gigi Dall’Igna e i suoi uomini hanno il dovere di crederci fino all’ultimo, magari facendo tris nel campionato Costruttori. Ma si tratta di un magro premio di consolazione. Quando il direttore generale è approdato in Ducati nel 2013 aveva un solo obiettivo, ancora incompiuto: conquistare quel Mondiale Piloti che manca dal 2007 e porta la firma di Casey Stoner.
Sicuramente è riuscito a trasformare la Desmosedici GP in una moto facile da guidare, versatile, adattabile anche per i rookie, come dimostrano i risultati di Marco Bezzecchi, a podio in Olanda, o di Enea Bastianini nel 2021, quando è salito sul podio per due volte (Misano-1 e Misano-2). “La cosa più importante è avere una moto competitiva“, ha osservato Gigi Dall’Igna a Speedweek.com. Ancora più importante è conquistare il titolo Piloti… “A volte basta il miglior pilota per vincere, come Quartararo nel 2021. Anche nel 2007 la Ducati potrebbe non essere stata la moto migliore, ma Stoner e le gomme Bridgestone hanno fatto la differenza. A volte accadono certe situazioni, a volte no“.
Nel 2022 c’è ancora spazio per le speranze iridate? “Non sai mai cosa accadrà. Il nostro obiettivo è provare tutto fino all’ultima gara. Lo faremo, senza dubbio“, ha concluso l’ingegnere veneto. Da quest’anno può inoltre contare su otto moto in griglia, dal 2023 arriverà Alex Marquez nel team Gresini, ma rivela: “La discussione finale è stata tra Oliveira e Gresini Racing, non Ducati. La squadra ha dovuto prendere la decisione finale… Saremmo stati felici di avere Oliveira in sella alla nostra moto“.