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MotoGP

MotoGP: anno da dimenticare per il boss Suzuki, ci mancava pure questo

Suzuki ha salutato il Mondiale MotoGP. Fine 2022 ancora più amaro però per il Project Leader, ecco l’ultima disavventura. 

Che guaio per l’ex boss Suzuki – MotoriNews

Il marchio Suzuki ha cessato di far parte del Campionato del Mondo MotoGP. Una decisione comunicata all’inizio del 2022 e che ha lasciato impietrita tutta la squadra. Le conseguenze si sono sentiti, ma piloti e staff in seguito sono riusciti a rialzare la testa, chiudendo in alto, cercando anche di convincere i vertici in Giappone a cambiare idea. Shinichi Sahara in particolare ha fatto l’impossibile in questo senso, purtroppo senza successo. Come il resto del team non ha nascosto la cocente delusione, ma come si dice, piove sul bagnato. Ecco l’ultima disavventura per l’ormai ex project leader Suzuki.

Finale doloroso

I campionati sono tutti conclusi, è tempo di pausa invernale. Ma non mancano mai eventi più leggeri e divertenti per sfidarsi anche con discipline differenti rispetto al solito. È il caso del “Kei Kitagawa Mini Bike Race“, parte di una giornata di gare di resistenza di scena vicino a Kyoto, sul circuito Kinki Sports Land. Un evento al quale l’ex uomo chiave Suzuki aveva deciso di partecipare, comunicandolo sui suoi canali social con grande soddisfazione. Peccato che l’euforia sia durata poco… Il freddo pungente in Giappone aveva già causato qualche rallentamento, ma è stato determinante un incidente in allenamento. Shinichi Sahara, braccio al collo, si è visto quindi costretto a confermare il forfait forzato. “Una spalla lussata ed una frattura. Puntavo ad una sequenza di vittorie come l’anno scorso… Invece sono tornato a casa un giorno prima” ha scritto l’ex boss Suzuki. Con un pizzico di ironia, in risposta ad un messaggio di Quartararo: “Ho cercato di capire lo spirito dei piloti, ma un po’ troppo!” 

Suzuki, il triste addio

Il finale di una stagione difficile per la casa di Hamamatsu. Shinichi Sahara, come detto, ha fatto di tutto per convincere i vertici Suzuki a cambiare idea, a non chiudere quindi il progetto MotoGP. Purtroppo il finale lo conosciamo, la casa giapponese non farà più parte della classe regina del Campionato del Mondo. Un’ultima stagione chiusa con gli ultimi trionfi di un Alex Rins che, una volta di più non ha nascosto l’amarezza per questa decisione. Sia lui che Joan Mir erano pronti al rinnovo, legati a filo doppio al marchio Suzuki, che li aveva portati in MotoGP. E che ora li ha costretti a cambiare, diretti verso un futuro incerto (disastroso?) con una Honda che invece non vede ancora la luce in fondo al tunnel…

Diana Tamantini