Andrea Dovizioso corre la sua ultima stagione in MotoGP: il veterano spiega le differenze tra team factory e team satellite.
Team factory e team satelliti della MotoGP sono sempre più vicini e simili. Basti vedere la classifica provvisoria della classe regina, dove il miglior pilota Ducati è Johann Zarco, in sella alla Desmosedici GP22 del team Pramac di Paolo Campinoti. Ad inizio stagione, invece, Enea Bastianini si è aggiudicato ben tre vittorie con la GP21 del team Gresini Racing di Nadia Padovani.
Nel non lontano 2020 Franco Morbidelli si è aggiudicato il secondo posto in classifica finale, come miglior pilota del marchio Yamaha in sella alla M1 della squadra privata di Razlan Razali. Poi qualcosa non ha girato per il verso giusto. La moto di Iwata sembra governabile solo con lo stile di guida di Fabio Quartararo e dalla prossima stagione MotoGP il team del manager malese gareggerà con le Aprilia RS-GP22.
Dovizioso e il ruolo del capotecnico
Non sarà della partita il 36enne Andrea Dovizioso, che ha già annunciato ufficiosamente il suo addio al Motomondiale al termine dell’anno. Un modo deludente per chiudere la sua carriera, salvo sorprese nella seconda parte del campionato 2022. Il suo stile di guida non si adatta alla moto, inutile girarci troppo intorno o cercare scusanti.
Resta apparentemente ottimo il rapporto con la Yamaha: “Penso che il supporto sia ok, non ho problemi con la Yamaha. Penso che la Yamaha possa fare qualcosa di meglio nel complesso, non si tratta di me, per essere chiari“, ha spiegato il veterano della classe regina a Crash.net. “In questo momento iniziare con un team satellite e il supporto Factory non cambia nulla. Se la Factory crede in te, può darti esattamente le stesse cose“.
Le differenze sono di natura extra tecnica, nella squadra ufficiale “hai più soldi per fare quello che vuoi, viaggi, ospitalità e cose del genere“. Ma riveste un ruolo cardine il capotecnico, che deve essere un ottimo intermediario con la Casa: “La differenza la può fare il rapporto che hai con il tuo ingegnere e se l’ingegnere ha esperienza con l’azienda per sapere come gestire tutti i dettagli“.