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MotoGP, Andrea Dovizioso: decisione finale e messaggio alla Yamaha

Andrea Dovizioso cancella ogni dubbio sul suo futuro: è arrivato il momento di dire alla MotoGP dopo una stagione deludente con Yamaha.

Andrea Dovizioso – Motori.News

Non c’erano troppi dubbi sull’addio alla MotoGP al termine di questa stagione, ma stavolta a proferire la parola fatidica è lo stesso Andrea Dovizioso. In una intervista sul sito ufficiale Motogp.com il 36enne forlivese non si nasconde dietro giri di parole: “Non correrò di sicuro nel 2023, ho sempre detto che se non fossi stato competitivo non sarei rimasto qui“. Un finale di carriera che ricalca un po’ le orme di Valentino Rossi, incapace di adattarsi a questa Yamaha M1 nonostante i buoni risultati del passato.

Da poco più di un anno a questa parte il prototipo di Iwata ha acquisito una particolarità di guida che solo Fabio Quartararo riesce a centrare in pieno, a vincere gare e mondiali. Il suo team RNF dal prossimo anno graviterà in orbita Aprilia ma mai è stato fatto il suo nome come candidato. D’altronde Razlan Razali mai avrebbe voluto puntare sul pilota forlivese, se non fosse stato per il pressing del main sponsor WithU. L’obiettivo è quello di far crescere nuove leve e scoprire i talenti del futuro.

Yamaha spinge Dovizioso all’addio

Andrea Dovizioso – Motori.News

Dopo 16 GP con la M1 Andrea Dovizioso non ha mai centrato una top-10, il suo miglior risultato è l’11esimo posto in Portogallo. Poi solo difficoltà e problemi che non possono essere risulti senza modifiche tecniche radicali. Può vantare un curriculum di tutto rispetto: ha vinto 24 Gran Premi di cui 15 nella classe regina, 103 podi (62 in MotoGP), un titolo iridato nella classe 125cc nel 2004, tre volte vice campione MotoGP.

Quando ha firmato con la Casa di Iwata non avrebbe immaginato tante difficoltà. Fino al 2020 la M1 veniva indicata come la moto più facile da guidare per un rookie, ma in breve tempo ha subito una metamorfosi che è risultata evidente solo quest’anno, quando anche Franco Morbidelli lamenta difficoltà ad andare veloce con la moto ufficiale. “Se non guidi come Fabio Quartararo, è molto difficile essere competitivi con la Yamaha“. E lancia un messaggio al costruttore giapponese: “Se gli altri piloti si lamentano è perché non c’è più modo di essere competitivi come in passato“.

Del resto la Yamaha non è l’unica moto ad avere una punta di diamante e altri piloti in difficoltà. Accade la stessa cosa in Honda, dove solo Marc Marquez riesce a brillare. “Quando c’è solo una moto davanti, significa che forse c’è solo un modo per essere competitivi. Credo che la base della moto è un po’ difficile e particolare, come lo è stata la Honda negli ultimi otto anni“.

Luigi Ciamburro