Il db-killer dello scarico della moto è fondamentale per circolare regolarmente in strada: le multe sono una vera e propria mazzata.
I meno esperti non conosceranno probabilmente le funzioni del db-killer: parliamo di un dispositivo meccanico che viene montato nel silenziatore dello scarico della moto. Il suo aspetto, molto spesso, è quello di reti metalliche messe l’una sopra l’altra oppure di una lamina con un foro: l’obiettivo è comunque quello di ostacolare il deflusso del lume di scarico.
Perché si utilizzano? Perché oltre ad un discorso di gestione della potenza sono necessari al fine di ridurre il rumore emesso dalle moto, in modo che gli scarichi possano rientrare nei limiti previsti dalla legge in tal senso.
Si ha la brutta abitudine però di rimuovere il db-killer: i motociclisti, del resto, adorano sentire il “rombo” del proprio gioiello a due ruote e togliere questo dispositivo permette di avere un suono più forte e corposo. Una pratica molto diffusa, ma se lo hai fatto anche tu sappi che è ovviamente illegale ed è punita severamente dal Codice della Strada.
Il limite di legge sulle emissioni sonore è da ricercarsi in un valore compreso tra i 74 e gli 80 decibel: variabile a seconda della cilindrata della moto. È un dispositivo obbligatorio e non si scappa: l’hai anche sulla tua moto e non puoi assolutamente rimuoverlo.
Oltre ad un discorso relativo al rumore, rimuovere il db-killer rende la guida della moto più pericolosa: questo perché il suono aumenta ovviamente anche per il guidatore che potrebbe non sentire altri veicoli in avvicinamento e dunque provocare gravi incidenti. Il rischio concreto è quello di guidare come se si fosse sprovvisti dell’udito.
Le forze dell’ordine sono dotate di uno strumento chiamato fonometro che è chiamato a misurare il livello dei decibel emesso dai veicoli a due ruote di passaggio. Nel caso si rilevi un valore superiore a quello previsto dal Codice della Strada, l’articolo 72 comma 1 lettera B prevede multe salate che partono da 87 euro fino ad arrivare a 345 euro.
Attenzione però perché c’è un’aggravante che farebbe ulteriormente lievitare il dazio da pagare. L’articolo 78 comma 1 recita come segue: “i veicoli a motore e i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici della Direzione generale della Motorizzazione Civile quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d’equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio”.
Qui, la multa minima sale a 431 euro con un massimo di 1734 euro e ritiro della carta di circolazione fino ad ulteriore revisione.
C’è infine il caso “light”, ovvero quando si provocano rumori molesti causati dal modo di guidare il veicolo, come è sistemato lo scarico e altre azioni legate alla circolazione: l’ammenda amministrativa parte da 42 euro e arriva al massimo a 173 euro.