Franco Morbidelli si gioca il suo futuro nelle prossime due gare. In Argentina i primi segnali di svolta con la sua Yamaha M1.
In Argentina Franco Morbidelli ha dato vita ad una bella sfida con i compagni di Academy. Il 4° posto attende una conferma nel prossimo round in Texas.
Il secondo test di Toprak Razgatlioglu, dopo quello dello scorso anno ad Aragon, mette una certa pressione sull’angolo di box di Franco Morbidelli. Per il pilota italobrasiliano inizia un periodo di esame molto complicato, dove anche il minimo passo falso potrebbe costare molto caro al vicecampione del mondo 2020. Dopo un 2022 da archiviare in sella alla Yamaha M1, non può più concedersi errori o titubanze se vuole restare in MotoGP con il marchio di Iwata.
Il suo contratto è in scadenza alla fine del 2023 e intanto Yamaha sta facendo provare la moto al suo campione di Superbike, Toprak Razgatlioglu, che ha esplicitamente dichiarato di voler passare in classe regina nella stagione 2024. Pur di non perdere il suo fuoriclasse, la Casa nipponica ha concesso due giorni di test a Jerez, affiancato dal collaudatore Cal Crutchlow, per prendere ulteriormente confidenza con la M1. Nel paddock andaluso è presente anche Lin Jarvis e questo la dice lunga sulle intenzioni della squadra dei diapason.
Nel weekend in Argentina Franco Morbidelli ha dato segnali evidenti di ripresa. 4° nelle qualifiche, nella Sprint Race, nella gara domenicale di 25 giri, per la prima volta dopo molto tempo ha concluso un Gran Premio precedendo il campione francese e amico di box Fabio Quartararo. Saranno le prossime tappe in Texas e a Jerez a confermare se si tratta di una prestazione occasionale o di una svolta decisiva per l’allievo della VR46 Academy. Dai risultati che raccoglierà nei prossimi due round in calendario potrebbe dipendere il suo futuro in MotoGP.
A Termas abbiamo assistito ad una bella sfida tutta italiana e interna al gruppo di Tavullia, con Morbidelli alle prese in una sfida non facile con i compagni di giochi Marini, Bagnaia e Bezzecchi nelle posizioni di vertice. A tratti sembrava di essere al Ranch, con il quartetto italiano alle prese in una bagarre sull’ovale sterrato. “Sembrava proprio il Ranch – ha sottolineato Morbidelli –. Combattiamo sempre molto duramente. Siamo buoni amici, abbiamo un ottimo rapporto… Non abbiamo paura di picchiarci l’un l’altro e di dire a qualcuno che è stato uno stronzo. Quindi penso che siamo un grande gruppo“.