I monopattini stanno diventando uno dei mezzi più utilizzati in Italia per gli spostamenti brevi dentro le città così come dentro i piccoli paesi.
Purtroppo come tutto hanno dei vantaggi e anche tanti svantaggi. Per cui molto spesso le persone che li usano per spostarsi lo fanno tranquillamente senza rispettare le regole.
Di conseguenza, chi viaggia su questi mezzi pensa di poter fare quel che vuole, quando vuole, anche per esempio circolare sui marciapiedi, non indossare il casco (che al momento non è obbligatorio ma che certamente sarebbe d’aiuto in caso di incidenti), oppure portare con sé dei passeggeri.
Tutti questi comportamenti sono pericolosi non soltanto per chi viaggia sul mezzo in questione, ma anche per chi circola sulla strada in auto, in moto oppure per gli stessi pedoni che spesso ritrovano i marciapiedi invasi.
Per tutti questi motivi e per molti altri, il codice della strada sta per essere riformato. La richiesta è partita dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, seguito dal ministro dell’istruzione e del merito, del capo della polizia Giannini e dal Ministro dell’Interno.
I ministri, durante un dibattito hanno preso delle decisioni importanti in merito alla sicurezza stradale volto a prevenire gli incidenti e a ridurre il numero degli stessi che nel corso degli ultimi mesi purtroppo è aumentato in maniera consistente.
Sono sempre di più gli incidenti causati da chi non rispetta le regole e chi circola senza attenzione sul monopattino così come anche su tutti gli altri mezzi di trasporto. Per esempio aumenta il numero di persone che si mettono alla guida pur essendo sotto effetto di alcol o di stupefacenti.
In questi casi è stata valutata la possibilità del ritiro a vita della patente. Così come potrebbe essere rivisto anche l’attuale sistema della patente a punti, ma in merito all’argomento almeno per adesso non si sa nulla.
Per quanto riguarda i monopattini e la sicurezza alla guida, si fa sempre più probabile l’ipotesi dell’obbligo dei caschi e delle targhe anche su questi mezzi in modo tale da essere riconoscibili e puniti nell’immediato.
Altri provvedimenti stanno per arrivare anche per la tutela dei ciclisti, soprattutto dato che nell’ultimo periodo molti di loro sono morti pur non avendo alcuna colpa o responsabilità. Si tratta di provvedimenti a tutela di una categoria particolarmente debole.