Max Biaggi chiede scusa per l’episodio increscioso capitato nelle qualifiche Moto3 ad Aragon e che ha visto protagonisti due meccanici del suo team.
Il weekend di Aragon si è contraddistinto non solo per il doppio incidente provocato involontariamente da Marc Marquez in classe regina, ma anche dal quasi surreale episodio avvenuto durante le qualifiche della Moto3. Due meccanici del Max Racing Team si sono avvicinati al box del team KTM Tech3 per osservare da vicino la moto di Adrian Fernandez, almeno quello sembrava l’intento iniziale.
Quando il pilota spagnolo si stava accingendo a lasciare la pit lane del MotorLand per tentare il time attack i due meccanici hanno pinzato la leva del freno, rischiando anche di far cadere il povero e incredulo Adrian, che ha dovuto arrestare la partenza per qualche secondo. L’episodio è stato ripreso con un telefonino e postato sui social diventando subito virale. Un brutto colpo per la squadra di Max Biaggi, con il campione costretto a prendere le distanze.
Max Biaggi chiede pubblicamente scusa
Il Corsaro era presente ai box quando si è verificata la vicenda, ma mai avrebbe immaginato che i suoi due uomini arrivassero a questo. Ha chiesto personalmente scusa a KTM Tech3 e al team di Adrian Fernandez, poi ha chiarito quanto accaduto ai microfoni di Sky Sport MotoGP all’indomani delle qualifiche. “Volevo chiarire che non è stata una richiesta del team ed è un gesto lontano dall’etica della nostra squadra“, ha sottolineato Max Biaggi”.
Anche l’Irta è dovuta intervenire sulla questione, infliggendo due turni di squalifica ciascuno ai due meccanici e una sanzione di 2000 euro a testa. “Ostacolare così un avversario forse non è pericoloso, ma è sicuramente di una bruttezza disumana. Avrei voluto difenderli ma non mi hanno dato la possibilità – ha aggiunto Max Biaggi -. Mi vergogno di quanto accaduto, per me la sanzione Irta è giusta“.
Non solo, i due uomini del Max Racing Team dovranno sottostare anche alla sanzione ancor più decisa di Max Biaggi, che potrebbe optare per il licenziamento in tronco. “In trent’anni di Motomondiale pensavo di averne viste di tutti i colori, invece mi ero sbagliato, questa mi mancava, è una brutta scena che non auguro a nessuno di gestire. Quei due meccanici non si trovavano per caso lì. Credo che si fossero messi persino d’accordo, è una loro iniziativa personale. Magari non volevano che Sasaki non venisse seguito, ma i piloti devono vedersela da soli in pista”.