Marc Marquez non inizia con il piede giusto il week-end del Mugello. Il campione della Honda chiede un salario minimo per i piloti MotoGP.
Il circuito del Mugello non è mai stato terreno favorevole per Marc Marquez che qui ha vinto solo una volta dal suo esordio in MotoGP. La prima giornata di prove libere si chiude al 12° posto con un gap di 767 millesimi dal best lap di Aleix Espargarò. I problemi in percorrenza di curva con la Honda RC213V continuano, tanto da sperare in due giornate di pioggia per provare ad avvicinarsi alla vetta. “Ma anche se rimane asciutto, non cambierebbe di molto le nostre vite. Non importa quali condizioni avremo, daremo il massimo“.
Nel box HRC si continua a lavorare su diverse configurazioni di telaio e setting differenti, ma il risultato per adesso non cambia. “Abbiamo lavorato in una direzione diversa venerdì perché dobbiamo trovare la strada giusta per il futuro – ha sottolineato Marc Marquez -. Dobbiamo migliorare le nostre prestazioni, a cominciare dall’equilibrio della moto“. Domenica è prevista pioggia al Mugello e potrebbe sconvolgere i piani dei team a suo favore…
Nei precedenti week-end di MotoGP a Jerez e Le Mans si è parlato in Safety Commission di salario minimo per i piloti e di maggiori garanzie contrattuali. Il licenziamento in tronco di Romano Fenati ha scatenato un vespaio di polemiche tra i piloti, che chiedono a Dorna di avere maggiori garanzie professionali. Al contrario di quanto avviene in F1 gli stipendi dei motociclisti non vengono resi noti dalla FIM, senza una ragione apparente.
Nel paddock della MotoGP ci sono diversi piloti che non sono pagati quanto meriterebbero secondo loro. Aleix Espargarò si è fatto portavoce di questa singolare protesta, ma anche Marc Marquez ha voluto schierarsi al fianco dei più “deboli”. Proprio lui che risulta il più pagato della classe regina, con un contratto che potrebbe aggirarsi, stando alle voci di corridoio, intorno ai 15 milioni di euro a stagione.
Ma ci sono piloti che arrivano a qualche centinaio di migliaia di euro l’anno. “Non è normale dato che corriamo con le moto a 350 km/h, venti gare all’anno – ha specificato l’otto volte iridato -. Non mi sembra giusto che ci sia così tanta differenza“. Secondo gli atleti della MotoGP rischiare la vita richiede un ingaggio minimo, nonostante sia un difficile periodo dal punto di vista finanziario. “Tutti rischiamo la vita allo stesso modo ed è per questo che uno stipendio base minimo per il futuro sia qualcosa su cui si dovrebbe lavorare“.