Marc Marquez non è per nulla contento dopo il test di Sepang. La Honda RC213V non ha migliorato nulla rispetto all’anno scorso.
Non c’è da sorridere al termine del test Irta in Malesia per Honda e Marc Marquez. Chiude in decima posizione, ma il distacco dal miglior crono di Luca Marini è di ben sette decimi. Le condizioni del braccio destro sono ottimali, ma a destare preoccupazione è l’arresto nello sviluppo della Honda RC213V che sembra rimasta al punto dello scorso novembre a Valencia.
Tre dei cinque giorni di test ufficiali sono andati via, adesso HRC ha meno di un mese per la vorare sui dati raccolti a Sepang e apportare le necessarie modifiche. Nel corso della pausa invernale il colosso giapponese ha apportato cambiamenti allo staff del progetto MotoGP, ingaggiando Ken Kawauchi come nuovo direttore tecnico al posto di Takeo Yokoyama. Serviranno mesi prima di vedere l’effetto del nuovo corso e il campionato 2023 è quasi alle porte.
L’amarezza di Marc Marquez dopo Sepang
Marc Marquez ha molti motivi per essere preoccupato. Il collaudatore della Honda Stefan Bradl non avrebbe dovuto partecipare al test Irta dopo il suo impegno nello Shakedown dei giorni precedenti, invece è stato impiegato in pista fino all’ultimo giorno. Inoltre nel day-3 del test di Sepang entrambi sono scesi in pista senza ali aerodinamiche per effettuare un paio di giri utili per gli ingegneri. L’ipotesi che le configurazioni aerodinamiche provate in Malesia siano inefficienti è da prendere in forte considerazione.
Nel debriefing il pluricampione di Cervera cerca di mantenere la calma e frenare i discorsi… per quanto possibile. “Abbiamo provato molte cose negli ultimi giorni e ora spero che analizzino tutti questi dati e portino qualcosa di nuovo in Portogallo“. Il nuovo project leader Kawauchi (ex Suzuki) ha bisogno di capire molte cose prima di andare avanti e Marc Marquez si è dovuto sacrificare per fornirgli tutte le informazioni necessarie: “Avranno le loro ragioni, io mi sono solo limitato a guidare. Spero che possa essere utile per loro“.
Il test è iniziato con quattro moto nel box prima di concludersi concentrando l’attenzione su un solo prototipo. Era necessario trovare una base da cui ripartire in vista di Portimao, ma le sensazioni non sono molto ottimiste. “Abbiamo gli stessi problemi dell’anno scorso… In Europa, con rettilinei corti, sarà difficile per noi“, ha aggiunto Marc Marquez. “In staccata alla prima curva perdiamo un decimo e mezzo o due rispetto alle Ducati“. Poco o nulla è cambiato dall’anno scorso ad oggi. “È la stessa moto di Valencia, stesso concetto, stessi problemi. Ora è il momento di risolvere i problemi, non so come. Io do solo i miei feedback“. Adesso la parola passa agli ingegneri della Honda.
Beam me up
Count me in
Three, two, one
Let’s begin pic.twitter.com/BVVcSKzQk6— Repsol Honda Team (@HRC_MotoGP) February 12, 2023