Marc Marquez salta il GP dell’Argentina e assisterà al weekend da casa. Dopo la scia di polemiche parla suo fratello Alex.
Alex Marquez parla di suo fratello Marc dopo gli avvenimenti di Portimao e dei giorni seguenti. Al centro delle polemiche finisce ancora una volta il FIM Panel della MotoGP.
Marc Marquez è il grande assente nel weekend di Termas de Rio Hondo, dopo l’incidente maturato meno di una settimana fa a Portimao. Ha rimediato la frattura del pollice e una sanzione che non sappiamo se sconterà.
Il FIM Panel della MotoGP ha combinato un bel pasticcio nella notifica del Long Lap Penalty, scatenando una lunga scia di polemiche nel paddock del Motomondiale.
In casa Honda preferiscono non esprimersi fino a quando la Corte d’Appello non si pronuncerà, entro la fine della prossima settimana, in merito alla decisione finale sul Long Lap Penalty. Ancora una volta a fare le veci di Marc Marquez assente ci pensa suo fratello Alex, anche se da quest’anno deve tenersi più a debita distanza, in quanto corre per un altro costruttore (Ducati) e non più per il marchio Honda.
Nel giovedì di conferenza stampa in Argentina il pilota del team Gresini Racing finisce inevitabilmente per parlare di quanto accaduto a suo fratello Marc Marquez, del suo umore e delle condizioni fisiche a pochi giorni dall’operazione al primo osso del metacarpo destro.
Ai microfoni di Dazn, ha trattato l’argomento in parte schierandosi al fianco del fratello: “Come lo scorso anno continuiamo ad avere sanzioni con criteri diversi. Sanzioni che all’improvviso ti danno un giro lungo, poi due per la stessa circostanza. Ancora una volta chiediamo più chiarezza (dai commissari)”.
Inizialmente la FIM aveva comminato a Marc Marquez una sanzione da scontare in Argentina. Quando si è diffusa la notizia che avrebbe saltato questo Gran Premio, a distanza di 48 ore ha posticipato il Long Lap Penalty alla prossima gara utile.
“Cambiare una sanzione dopo due giorni è l’ultima goccia. Abbiamo un regolamento in cui leggi tutto e nell’ultimo punto dicono che, a seconda delle circostanze, hanno l’ultima parola. Quindi alla fine ti chiedi ‘perché ho letto fin qui se alla fine faranno ciò che vorranno’?“.
Serve un regolamento più nitido per tutti i piloti e su questo non ci piove. Sicuramente il caso Marc Marquez farà da apripista per una modifica legislativa in questo sport.
Dal canto suo l’otto volte campione del mondo è profondamente colpito per l’incidente: “È arrabbiato, come è normale, perché nessuno vuole perdere una gara, nessuno vuole colpire un altro pilota. Sono errori che quest’anno, con il format che abbiamo (l’introduzione della Sprint Race, ndr), capiteranno a tutti“.