L’indiscusso campione Diego Armando Maradona ci ha lasciati a soli 60 anni. Una vita travagliata la sua ma costellata di immense gioie. Una coppa del mondo di calcio in Messico nel 1986 ed un secondo posto ad Italia ’90. Due scudetti con il Napoli nel 1987 e nel 1990.
Una città (Napoli) che lo ha sempre amato, una nazione (l’Argentina) che ora sarà per tre giorni in lutto nazionale.
Maradona amava la bella vita. Per questo in Italia, quando giocava al Napoli, il presidente Ferlaino gli regalò una Ferrari Testarossa. Maradona la volle nera (Foto dal video di Original Rare). Evento eccezionale per allora, dato che tutte le Ferrari (o quasi) venivano dipinte di rosso e che non vi erano ancora gli odierni programmi di personalizzazione come il cliente desidera.
L’incontro con Enzo Ferrari fu quasi comico. Lo racconta Guillermo Coppola, allora procuratore di Maradona. Il Pibe de Oro voleva una F40, ma i pochi esemplari della supercar italiana erano già stati venduti. Allora il procuratore chiese una Testarossa. Il prezzo? Attorno ai 430-470 mila dollari. Nessun problema, il presidente Ferlaino era disposto a spendere quella cifra. Il capriccio ulteriore di Maradone fu quello di volerla nera.
Fu così che il presidente del Napoli Calcio dovette sborsare ben 990 mila dollari per portare nella città partenopea la Testarossa nera. Una rarità che allora avevano solo Maradona, Sylvester Stallone e Michael Jackson. Ecco il video in cui Coppola racconta l’incontro con Enzo Ferrari:
L’auto è poi rimasta al calciatore per tutto il periodo di permanenza al Napoli. Con soli 20 mila km all’attivo è stata poi venduta dopo l’addio al club del calciatore. Nel 2014 un anonimo miliardario se l’è aggiudicata per 250 mila dollari.
Celebre fu la frase del campone di calcio che chiese al presidente della squadra, ad auto consegnata, dove fossero la radio ed il clima. Alla risposta che, nelle auto sportive non ci sono accessori del genere, Maradona replicò in maniera comica. “Ce l’hanno messo nel culo, presidente“.
Che dire, un grande campione rimasto sempre umile, che Motori.news omaggia così. Ciao Diego.