Risparmiare sul costo del carburante per fare il pieno alla propria auto è possibile. Ma attenzione che questo metodo non è assolutamente legale
Attenzione a non farvi sequestrare la macchina con 7000€ di multa
In queste ultime settimane la maggior parte dei cittadini italiani sta raggiungendo un livello di esasperazione molto grande, causa la crisi economica in atto ormai da anni.
Perché non ci dobbiamo dimenticare che siamo in crisi da ben 14 anni! Da quando negli Stati Uniti è scoppiata la recessione nel 2008, causa il crollo di alcune banche, dovuto ad una mala gestione dei mutui subprime, l’ondata economica negativa è arrivata anche nel nostro Paese. E noi ancora non ci siamo ripresi.
Poi come se non bastasse all’inizio di quest’anno è partita la speculazione sui carburanti, da un mese e mezzo accentuata dalla guerra in Ucraina.
Secondo l’Istat sono ormai 5 milioni le famiglie italiane che vivono sotto la soglia di povertà. Sempre più famiglie stentano ad arrivare alla fine del mese e, molte persone, non si possono più permettere di fare il pieno di benzina alla propria auto. Il governo ha cercato di mitigare il prezzo del carburante tagliando l’accise di 25 centesimi. Ma questo provvedimento è stato semplicemente un piccolo palliativo, che di certo non ha risolto la situazione.
Vista questa situazione, gli italiani si stanno ingegnando in tutti i modi per risparmiare i soldi della benzina. Molti non prendono più la propria auto per recarsi al lavoro, ma utilizzano il monopattino, la bicicletta, i mezzi di trasporto pubblico e la condivisione dell’auto (car sharing), per andare al lavoro dividendo le spese di benzina. Altri vanno a fare rifornimento nelle cosiddette ‘pompe bianche’, cioè i distributori indipendenti, spesso a gestione famigliare, che hanno molte meno spese della grande distribuzione, e quindi possono applicare prezzi più vantaggiosi per attirare i clienti.
Nonostante questi rimedi, alcuni automobilisti stanno cercando soluzioni alternative (anche se non sagge e non legali) per risparmiare sul carburante.
Così si risparmia ma si finisce anche nei guai
Uno dei modi che alcuni hanno trovato per non pagare il pieno di diesel è quello di sostituirlo con olio di colza, o altri tipi di olii, tipo quelli usati per i motori agricoli.
Questo, diciamolo subito, è una pratica malsana guidata dalla disperazione dei cittadini. E fare questo tipo di operazione porta a due risultati negativi. Il Primo è che questo tipo di olii non sono raffinati, e quindi contengono un indice di viscosità altissimo, che a lungo andare danneggia il motore della propria auto. Il secondo è che se si viene pizzicati con un carburante diverso da quello ufficiale, possono scattare fino a 7mila euro di multa e il sequestro della propria auto.
Questo perché su questi tipi di oli le accise o non si pagano o sono bassissime, quindi per chi compie questa azione viene prefigura una truffa ai danni dello Stato. Sui social in molti suggeriscono questo tipo di pratiche da attuare per risparmiare. Cerchiamo però di diffondere tutti i modi legali per risparmiare soldi sul carburante, evitando di suggerire metodi che possono mettere ancora più in difficoltà economica le persone.