Livio Suppo-Davide Brivio: tutta la verità e retroscena sul team manager Suzuki

Suzuki ha puntato su Livio Suppo per la carica di team manager. Dopo l’addio di Davide Brivio la carica è rimasta vuota, ma in attesa.

Davide Brivio con Joan Mir e Alex Rins (foto Suzuki)
Davide Brivio con Joan Mir e Alex Rins – Motori.News

Livio Suppo aveva lasciato il paddock della MotoGP alla fine della stagione 2017, pochi giorni dopo la vittoria del titolo mondiale conquistato dalla Honda con Marc Marquez. Ha lasciato da vincitore, senza preavvisi, dopo 11 anni di collaborazione con Ducati e 8 con la Honda. Dalla sua un lungo curriculum di successi che lo rendono uno dei tecnici più premiati nella storia del Motomondiale, per questo il suo momentaneo addio alle corse avevano stupito non poco.

Dopo quattro anni sabbatici il tecnico piemontese è ritornato in prima linea, ingaggiato da Suzuki, che gli affida le redini del team dopo il vuoto lasciato da Davide Brivio alla vigilia del Mondiale 2021. Il project leader Shinichi Sahara ci ha provato a ricoprire diverse mansioni, ma ha subito compreso che serviva una figura rilevante nel box. Difficile trovare un sostituto in tempi brevi, poi si è deciso di attendere fino a pochi giorni prima dell’inizio del campionato 2022. Nessuno della casa di Hamamatsu nasconde di aver sperato in un ritorno di Brivio, ma il contratto con Alpine era blindato. A quel punto Livio Suppo ha avuto via libera dopo mesi di trattative e colloqui.

Tra Suzuki e Suppo è subito intesa

Livio Suppo (foto Suzuki)
Livio Suppo – Motori.News

Suzuki sembrava intenzionata a lasciare vacante la carica di team manager per il secondo anno consecutivo. Poi la notizia ufficiale che ha spiazzato tutti. Contratto triennale con l’obiettivo di portare alla vittoria le GSX-RR dopo la conquista del titolo MotoGP 2020 ad opera di Joan Mir. “Quando Davide è passato in F1 si diceva che sarei venuto in Suzuki, ma non era vero – racconta Livio Suppo -. In un’intervista dissi che avrei ascoltato Suzuki se mi avessero contattato“.

I primi contatti sono iniziati alla fine dell’anno scorso, ma da subito i vertici nipponici gli avevano premesso che non fosse l’unico candidato. “C’era la possibilità che Davide ritornasse ed io avrei rispettato. Alcune settimane fa Sahara mi ha chiamato dicendomi che potevamo parlarne… Il giorno dopo avevamo un accordo, non ci ho pensato due volte“. Livio Suppo trova un ambiente ben collaudato che non necessita di cambiamenti, ma solo di qualche miglioramento.

Sarà l’anello di congiunzione tra il gruppo europeo e quello giapponese. Livio Suppo dovrà affrontare subito il nodo contratti di Joan Mir e Alex Rins. Entrambi sono i principali candidati anche per il prossimo biennio, ma non bisognerà farsi trovare impreparati dinanzi a possibili imprevisti e cambi di livrea. “Posso entrare in squadra ora, ma non posso cambiare la squadra, nessuno può, perché funziona anche senza un team manager. Ma con un buon team manager, la squadra può migliorare“.

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