Il Gran Premio d’Australia si conclude con la vittoria schiacciante di Charles Leclerc davanti a Sergio Perez e George Russell. Ritiri a sorpresa per Verstappen e l’altra Ferrari di Sainz.
Charles Leclerc passeggia in Australia e ottiene la seconda vittoria stagionale, la quarta della carriera. Il monegasco, anche grazie al ritiro a metà corsa del rivale Max Verstappen, conduce una gara martellante dal punto di vista del ritmo. Troppo veloce anche per un uomo gara come Sergio Perez che, con l’altra Red Bull rimasta in gara, ha incassato un ritardo di venti secondi.
A concludere il podio c’è, come in ogni colpo di scena al vertice, una Mercedes. Se sul suolo bahrenita c’era Lewis Hamilton, a Melbourne c’è la prima volta su una Freccia d’Argento per George Russell. Secondo podio per il giovane britannico, dopo quello di Spa 2021, in cui non si è corsi in maniera effettiva.
Oltre al già citato ritiro di Max Verstappen, la causa dovrebbe essere legata all’unità centrale visto un piccolo principio d’incendio, anche la Ferrari deve incassare il primo ritiro stagionale di Carlos Sainz. Un boccone amaro che è stato alleggerito un’ora e mezza dopo con l’altra Rossa di Leclerc.
Il titolo sopracitato è il riassunto perfetto dell’inizio da incubo per la Ferrari. In partenza Leclerc deve affrontare l’ottimo stacco di Max Verstappen, partito dalla parte pulita, ma lo contiene portandolo saggiamente sull’esterno.
L’avvio, però, non è tutto rosa e fiori. Carlos Sainz, infatti, non riesce a mettere in temperatura le gomme hard e annaspa precipitosamente verso il fondo. E, dulcis in fundo, lo spagnolo va lungo in curva 10 mentre tentava l’attacco alla Haas di Schumacher e blocca la sua SF-75 nella ghiaia. Il team radio è l’esatta rappresentazione del weekend shock di Carlos: iniziato benissimo con le libere, ma precipitato dopo la bandiera rossa nel Q3. Si conclude una striscia di 17 GP consecutivi a punti e 31 gare senza ritiro.
Dopo la prima Safety Car, Leclerc e la sua SF-75 fanno un viaggio nel passato, direzione 2007. Quell’anno, Kimi Raikkonen partì dalla pole sul suolo australiano e dominò la gara sfornando giri veloci su giri veloci. Quindici anni dopo, Charles riesce come il finlandese a portare la Rossa in pole e in gara, come fece l’ultimo campione del mondo della Ferrari, costruisce un solco incolmabile persino per la favoritissima Red Bull di Max Verstappen.
Charles prosegue con il suo passo fino al giro 25, quando Sebastian Vettel bacia il muro in curva 4 causando la Safety Car. Un peccato per il quattro volte campione del mondo che necessitava quantomeno di una gara completa per riprendere il feeling con queste vetture.
Alla ripartenza, Max tenta quello che sarebbe diventato l’ultimo attacco nei confronti di Leclerc che resta ben saldo in prima piazza. Intanto, la situazione di Safety porta a qualche stravolgimento al vertice. George Russell, dopo un inizio piuttosto anonimo, si ritrova in terza posizione, così come Fernando Alonso, quarto, che freme di rivalsa dopo il disastro in qualifica.
Qualche giro dopo, una Red Bull parcheggia improvvisamente in curva 2. Un colpo di scena, visto che il protagonista è nientedimeno che il numero 1, Max Verstappen. La rabbia del giovane olandese che deve dara fortfeit per la seconda volta in tre gare. Apparentemente, la causa è legata al motore, viste le fiamme che divampavano dal retrotreno. Un aspetto come quello dell’affidabilità che deve essere corretto al più presto in casa Red Bull, onde evitare casi simili alla McLaren nel 2012.
Questo è un assist per Leclerc che, senza ormai più concorrenza, viaggia in solitaria facendo segnare continuamente fucsia nella riga dei tempi. E, dopo venti secondi di vantaggio, al giro 58 conclude il secondo Grand Chelem della carriera: pole, giro veloce ma soprattutto vittoria. Un risultato che gli permette l’allungo in classifica: 71 i punti realizzati in tre gare e 34 punti di vantaggio sul nuovo secondo in classifica. Direttamente da King’s Lynn, George Russell sfrutta la strategia per suggellare il suo secondo podio della carriera, il primo su Mercedes. Tra i due, il messicano Sergio Perez che, almeno, porta punti a Red Bull ai fini dei costruttori. Quarto posto per un soddisfatto Lewis Hamilton che dimentica gli orrori di Jeddah per un solido piazzamento in top-5.
Dal terzultimo ed ultimo posto al primo giro della gara in Bahrain, al quinto e sesto posto in Australia. McLaren ha vissuto momenti storici migliori, ma questo è un risultato da celebrare visto il pessimo inizio della stagione 2022. Un doppio piazzamento a punti che fa bene a tutto il gruppo di lavoro guidato da Andreas Seidl che può guardare sereno ai prossimi appuntamenti.
Esteban Ocon è stato piuttosto evanescente durante il GP, ma sfrutta le peripezie varie per consolidare un ottimo settimo posto. Alonso fa spettacolo; Ocon concretizza e Szafnauer sorride: altri punti per Alpine che si consolida come una delle migliori forze del centro gruppo.
A concludere la top-10: Bottas, Gasly e Albon, autore di una gara storica. L’anglo-tailandese guida per 56 giri con lo stesso treno di gomme bianche, salvo poi fare sosta al penultimo giro e superare all’ultimo Guanyu Zhou che vale il primo punto per la Williams.
Notte fonda, invece, per Haas. Il team di Kannapolis non è mai stato particolarmente rapido e deve accontentarsi di un 13esimo e 14esimo posto: fino a una settimana fa, Magnussen lottava con Hamilton ruota a ruota. Quanto cambiano rapidamente le gerarchie in questa Formula 1 che, però,sembra essere nelle mani di un solo padrone: Charles Leclerc