La prima serata di Sanremo è andata. Come non possiamo ancora dirlo, per avere un quadro completo della situazione bisognerà aspettare che tutti i cantanti in gara si esibiscano. Nel frattempo, vi proponiamo un “best of” dei pezzi sanremesi che più si adattano ad essere ascoltati mentre siete alla guida.
Brano non propriamente in gara, perché nell’edizione del 2013 ogni artista si presentava con 2 brani di cui uno solo, con il voto del pubblico, avrebbe gareggiato. Ad avere la meglio fu “Sotto casa”, ma ciò non ne eclissò il successo radiofonico.
Sbilanciamoci. Uno dei brani più belli che siano mai stati presentati a Sanremo. Che stiate andando al mare, in montagna o, più semplicemente, in ufficio, tenete a mente che la destinazione è una.
Un altro cantante ‘maledetto’. Penultima al festival di Sanremo del 1983, che, per l’ennesima volta, boccia un pezzo che fa parte, che Vasco piaccia o meno, del patrimonio della musica italiana.
Indecisi tra il ‘tuturuturututu’ di “Svegliarsi la mattina” e il ritmo, molto più pop, dell’ultima uscita sanremese del duo romano. Radiofonicamente tra i più efficaci della scorsa edizione.
Saltato il ‘tuturuturututu’ di prima, non potevamo non dar spazio al ‘dudù dadadà’. Attenti a non prendere in pieno il “cartellone che fa della pubblicità sulla strada per me”.
I Subsonica, da bravi torinesi, con le auto ci vanno d’accordissimo (basti pensare a brani come “Ritmo Abarth”, “Alba a quattro corsie”, per citarne alcuni). Non vanno invece molto d’accordo con il Festival di Sanremo (nonostante la partecipazione di Samuel a questa edizione), che bocciò con un ottavo posto un pezzo che si sarebbe poi rivelato uno dei successi del momento e che, ancora oggi, non passa di moda.
Ci troviamo di fronte ad un quattordicesimo posto al Festival del 2002, supera quindi di una sola posizione Nino D’Angelo (quindicesimo, ndr). Potremmo riproporvi lo stesso discorso fatto per i Subsonica, se non fosse che Daniele al Festival ci è tornato e ha sganciato “A bocca chiusa”, mica pizza e fichi.
Era il 1984, un Eros non ancora tra i big e con un naso più libero di quello che ci riproporrà con il passare degli anni. Naturalmente, vincitore tra le nuove proposte.
Al tempo, Giuliano scriveva di meno e cantava di più. Anche qui, Sanremo fa da indicatore del successo del brano: viene eliminato alla terza serata per poi certificarsi disco di platino, quando farlo non era proprio la prassi.
Un vero e proprio caso di cronaca quello proposto dal nostro Filippo Neviani nel ’97. Una volta rinsavito, in un suo ritorno a Sanremo, ci ha regalato una splendida versione di “Se telefonando”.