L’ASAPS (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), attraverso il proprio sito ufficiale ha inteso rilanciare la propria campagna contro la distrazione per uso del cellulare e lancio di SMS alla guida. Una campagna importante, necessaria per eliminare un brutta abitudine di automobilisti, motociclisti e chi possiede un veicolo che, molte volte, provoca incidenti anche mortali.
Di seguito il teso della campagna, voluta fortemente dal presidente ASAPS Giordano Biserni: “Crediamo non sia per niente azzardato chiamarla la nuova sbornia/ebbrezza del terzo millennio! Dopo le ebbrezze da alcol e da droga che tanto disastro hanno creato anche sulla strada, oggi abbiamo aggiunto questo nuovo sistema di distrazione di massa: l’uso del cellulare alla guida e l’invio e la lettura degli SMS. Ma quanto può essere pericolosa questa nuova forma di distrazione? In Italia non esistono dati scientifici che ricolleghino questa nuova modalità distrattiva all’incidentalità stradale mortale o grave. Figuriamoci, da noi dal 2009 non si archiviano più neppure gli incidenti legati all’abuso di alcol e droga alla guida (ma si dovrebbe ripartire presto con nuove modalità)”
“Qualche utile indicazione ci viene però da uno studio effettuato dal Cohen Children’s Medical Center di New York che ha portato a conclusioni sorprendenti, da leggere e valutare attentamente: mandare un sms mentre si guida causa più incidenti che mettersi al volante dopo aver esagerato nel bere. Sembra impossibile eppure l’ebbrezza tecnologica rischia di diventare maggiormente pericolosa di quella, ben più antica, conseguente all’ingestione di alcol. Lo studio del Centro di New York ha provato che mandare un sms mentre ci si trova al volante provoca ogni anno negli States la morte di oltre 3 mila ragazzi e il ferimento di oltre 300 mila, numeri superiori rispetto alle vittime per guida in stato di ebbrezza (2.700) e ai feriti (282.000)”.
“Questo forse anche per l’alto numero di giovani che inviano sms mentre guidano, decisamente superiore rispetto a quelli che solitamente alzano il gomito. Mentre infatti armeggiare con la tecnologia ormai è una costante che si espande a macchia d’olio, bere non sempre viene visto come un comportamento necessario nel contesto della vita quotidiana o da seguire a tutti i costi come perseguimento di uno status symbol importante. Inoltre il problema non è solo relativo all’invio di un messaggio. Chi si trova alla guida spesso è bersagliato da segnali di arrivo posta ai quali, soprattutto i ragazzi, difficilmente resistono e tentano in tutti i modi di leggere esasperando manovre e distraendo l’attenzione”.
“Fra le varie tipologie di distrazione, dal parlare con il passeggero al cambiare la stazione radio, inviare messaggi col cellulare è una delle più pericolose e una storica ricerca condotta sui veicoli di grossa cilindrata ha rivelato che gli SMS aumentano di 23 volte il rischio di incidenti. Sempre secondo una ricerca americana dal titolo “Guida distratta: l’invio di SMS e l’uso del telefonino dovrebbero essere vietati?” chi invia un SMS alla guida distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e questo, a una velocità media di 50 km l’ora, significa percorrere la lunghezza di un campo da calcio ad occhi bendati. Anche secondo questi esperti l’uso del telefonino mentre si guida è più rischioso che guidare sotto l’effetto di alcool e droghe. I tempi di reazione in caso di possibile impatto si riducono del 35 per cento, percentuale quasi tre volte superiore a quella relativa a chi si mette alla guida ubriaco o dopo aver fumato droga, nel caso degli SMS ovviamente solo per quei secondi di impegno comunicativo”.
“Questi studi ovviamente non sono patrimonio solo degli americani. Anche in Italia – e l’ASAPS lo denuncia da tempo – sono sempre più evidenti le conseguenze degli incidenti sulle strade che hanno visto coinvolti giovani alla guida, ma anche gli adulti, distratti dagli apparecchi di comunicazione, tanto che sta crescendo una forte presa di coscienza da parte di cittadini e istituzioni, con l’attivazione di servizi di contrasto mirati, ma ancora insufficienti”.
“Per questo l’ASAPS lancia una sua campagna intitolata “Un messaggio a volte accorcia la vita”, con il patrocinio delle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni (le stesse con le quali l’ASAPS ha raccolto le firme per l’Omicidio stradale) per sensibilizzare gli automobilisti, i giovani e tutti gli utenti della strada, sull’importanza di regole e comportamenti da seguire in maniera rigorosa. La distrazione alla guida, come può essere appunto quella conseguente all’utilizzo dell’apparecchio cellulare, è diventata il male del secolo per gli automobilisti. Solo attraverso una profonda sensibilizzazione, unitamente al convincimento dell’importanza di comportamenti adeguati, e controlli di polizia ancor più puntuali, sarà possibile “vivere” la strada e non vederla più come una delle principali cause di morte”.