Suzuki verso l’addio alla MotoGP. Ma sarà davvero così? C’è chi ancora si aggancia alla speranza…
Il Motomondiale perderà di nuovo Suzuki alla fine di questa stagione 2022. Una notizia shock in primis per i piloti e tutti i componenti dell’intera squadra presente in MotoGP. Una botta importante anche a livello di morale, probabilmente in grado di influire anche sui risultati. Curiosamente, proprio da allora il marchio di Hamamatsu ha iniziato il suo periodo nero in MotoGP, con tantissimi zeri… Una coincidenza? Shinichi Sahara, direttore Suzuki, ammette di aver accusato moralmente il colpo, ma di voler chiudere nel miglior modo possibile, discorso chiaramente valido anche per tutti i ragazzi della squadra.
“Non ho reagito bene”
Shinichi Sahara ha mostrato più volte negli anni di saper gestire bene le emozioni. Ma l’improvvisa notizia dell’addio di Suzuki alla MotoGP, ormai certa pur in assenza di un comunicato ufficiale, non l’ha lasciato indifferente. “Certamente non ho reagito bene. Non ho pianto, ma avevo perso totalmente le forze“ ha ammesso il direttore del marchio giapponese in un’intervista a Marca. Sulla linea di quanto ha affermato Joan Mir poco dopo la comunicazione alla squadra. “Non ho capito perché Suzuki se ne va” aveva dichiarato l’incredulo iridato MotoGP 2020 poco dopo. Sahara però non vuole che questo discorso intacchi la sua determinazione e cerca di non pensarci troppo. “Non ho mai perso la motivazione, così come la squadra. I piloti stanno bene, la moto funziona: non ci arrendiamo” ha sottolineato in seguito.
Suzuki, flebili speranze
Il pensiero di tutti i ragazzi che compongono il team del marchio di Hamamatsu però vanno in un’unica direzione. In breve, si spera ancora che in Giappone ci ripensino, che continui il bel percorso ripreso in MotoGP dopo la precedente ‘pausa’. Shinichi Sahara si sta impegnando a fondo anche in questo senso. “Ho cercato subito di convincerli” ha infatti raccontato. “Ci sto ancora provando, voglio che vada nel miglior modo possibile.” Da ricordare anche un fatto non da poco: Suzuki ha recentemente firmato un accordo con Dorna fino al 2026. La penale sarebbe altissima, in questo periodo difficile non aiuterebbe di certo… Ma Sahara sottolinea anche un altro aspetto. “Le gare sono nel DNA di Suzuki, è un marchio che deve esistere. Magari anche nelle moto elettriche, che stanno diventando sempre più importanti. Ma ancora non c’è un piano, non mi dicono niente“ ha ammesso con amarezza.