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La Suzuki Jimny è stata scelta dall’Arma dei Carabinieri

E’ da poco stato ufficializzato l’accordo tra Suzuki e il Corpo dei Carabinieri. L’accordo prevede l’allestimento di una nuova flotta di veicoli. Il contratto prevede la costruzione di 10 Suzuki Jimny e 55 Ignis secondo le specifiche richieste dall’Arma. Entreranno in servizio per assicurare alle Forze dell’Ordine la possibilità di operare anche sui terreni più difficili. In particolar modo sarà la Jimny a compiere al meglio questo incarico, spostandosi agilmente nelle strade cittadine e fuoristrada. Un’auto del genere può risultare più utile del previsto specialmente in città, viste le condizioni non proprio ottimali di certi tratti del manto stradale italiano.

La Suzuki Jimny ha in qualche modo segnato la storia dell’auto diventando nel 1970 la prima fuoristrada compatta. Da quel momento in poi la sostanza non è cambiata, anzi, con il passare degli anni è diventata sempre più sinonimo si semplicità, robustezza ed affidabilità. Queste attitudini l’hanno resa una candidata adatta ad aiutare il Corpo dei Carabinieri.

L’allestimento Carabinieri della Suzuki Jimny prevede la tipica livrea bicolore, con la carrozzeria riverniciata nel classico Blu Arma con tetto bianco. Su di esso sono montati due lampeggianti blu con tecnologia LED provvisti anche della funzione di luci di crociera e un faro di ricerca a luce bianca.

La sirena bitonale è collocata sotto il cofano e sempre nella zona frontale sono alloggiati due nano segnalatori a LED da incasso di colore blu, con funzioni a loro volta di lampeggio e di luci di crociera. Tutti i comandi di questi dispositivi sono montati al centro della plancia, in posizione raggiungibile da entrambi gli occupanti dei sedili anteriori. All’interno spiccano, inoltre, due supporti per le armi d’ordinanza, con blocco a chiave.

La dotazione principale comprende inoltre un estintore da 2 kg e un set di catene da neve, sebbene la gommatura di serie delle Jimny preveda pneumatici M+S, i quali garantiscono una miglior trazione rispetto a gomme tradizionali.

La carrozzeria atletica della Suzuki Jimny ha come tratti distintivi i fari tondi e la mascherina a cinque feritoie, che definiscono un chiaro richiamo ai modelli del passato, a partire dal primo LJ10 del 1970. Le linee possono ricordare inoltre quelle di una Merdedes Classe G anche se, per dimensioni e prestazioni, la Jimny potrebbe essere quello che ne esce da una Matrioska del gigante tedesco.

Parlando sempre di dimensioni la Jimny è lunga solo 3.645 mm e ha sbalzi ridotti, che, assieme all’elevata altezza da terra, definiscono angoli caratteristici eccezionali. Quello di attacco, di uscita e di dosso misurano rispettivamente 37, 49 e 28 gradi e permettono di affrontare con disinvoltura i terreni più sconnessi e gli ostacoli più impegnativi.

Anche sotto il profilo tecnico la Suzuki Jimny rispetta la più autentica tradizione fuoristradistica. Il solido telaio a traliccio abbinato a sospensioni ad assale rigido incassano i colpi più duri e garantiscono sempre un efficace contatto tra le ruote e il terreno. Dotata di trazione integrale 4WD AllGrip PRO che, all’occorrenza, consente di inserire in modo tempestivo le quattro ruote motrici ed eventualmente anche le marce ridotte. Il quadro si completa con il controllo della trazione LSD, che frena automaticamente le ruote che stanno slittando per redistribuire alle altre la coppia erogata dal generoso motore 1.5 a benzina da 103 cv.

Alberto De Santi

Alberto è approdato alla redazione di Motori.news nel mese di marzo 2019 spinto dalla sua grande passione per le automobili e per le nuove tecnologie. Questa passione lo stimola ad essere sempre aggiornato nel settore automotive nella quale afferma trovare ogni giorno qualcosa di nuovo da imparare, conoscere e apprezzare.