La Ducati Desmosedici GP diventa un prototipo sempre più tecnologico. Il d.t. Davide Barana svela qualche interessante dettaglio.
Ducati parte da grande favorita nel campionato 2023 dopo aver conquistato la tripla corona nella passata stagione. In attesa di vedere all’opera la Desmosedici GP23 nei test di Sepang dal 10 al 12 febbraio e di Portimao l’11-12 marzo, il direttore tecnico Davide Barana ha rivelato qualche anticipazione su quella che sarà la nuova moto. Poco o nulla potremo vedere, se non la nuova carena aerodinamica visibile dall’esterno e qualche elemento di ciclistica.
Solitamente il grosso delle innovazioni è nascosto sotto la “scorza” della carenatura e non può essere rivelato onde evitare che la concorrenza possa copiare. Però negli ultimi anni alcune innovazioni di casa Ducati si notavano anche a occhio nudo e hanno causato non poche polemiche. Si pensi ad esempio allo spoiler sulla ruota posteriore o all’abbassatore anteriore dell’anno scorso che è stato bandito per il 2023.
Davide Barana, direttore tecnico di Ducati Corse e braccio destro di Gigi Dall’Igna, rivela al quotidiano ‘Marca’ alcune anticipazioni sulla Desmosedici e il modus laborandi del gruppo di ingegneri di Borgo Panigale. “Ogni anno ci vengono nuove idee per migliorare, mi sembra incredibile… Il motore di quest’anno sarà ancora più potente di quello dell’anno scorso e abbiamo alcune cose in cantiere sul motore 2024“. Sulla specifica del prossimo anno si comincerà a lavorare già da marzo, quando la specifica 2023 sarà congelata come da regolamento.
Ma nei laboratori Ducati si fanno strada nuove tecnologie, frutto anche della partnership con Lenovo, colosso specializzato nella progettazione, produzione e commercializzazione di elettronica, personal computer, software. “Ducati cercava un partner che li aiutasse a gestire la parte tecnologica e ad accompagnarli nella trasformazione digitale. È una vera collaborazione, non una sponsorizzazione“, ha sottolineato Davide Barana. Grande supporto viene fornito nella gestione dei dati raccolti in pista dai piloti e grazie all’uso di sensori, feedback importanti per lo sviluppo della Desmosedici GP.
E il futuro in quale direzione va? “L’ingegneria motociclistica ha bisogno di gestire i dati. Inoltre, ci sono molti altri aspetti che stiamo esplorando. Ad esempio, stiamo già applicando la realtà aumentata o l’intelligenza artificiale… Devo essere generico, non posso andare troppo oltre“, ha concluso il direttore tecnico di Ducati Corse. “Con la realtà virtuale abbiamo idee per aiutarci a lavorare meglio, più velocemente e ridurre le distanze“.