In Italia è presente l’autovelox più pericoloso e temuto, poiché ha comminato ai cittadini alla guida tantissime multe. Vediamo dove si trova.
Il dispositivo più odiato e temuto da molti automobilisti è senza dubbio l’autovelox. Ce n’è uno, però, in particolare che sta battendo tutti i record ed è diventato un vero incubo per loro.
Il motivo è che a nessuno piace essere multato pesantemente con l’autovelox. Adesso, rispetto al passato, è successo qualcosa di molto diverso e di così eclatante da alzare un vero e proprio polverone.
Si tratta di quello che viene considerato il più “cattivo” degli autovelox d’Italia. È risaputo che tali dispositivi non godono certo di una buona reputazione a causa dell’elevato numero di multe.
Tuttavia, c’è un autovelox in Italia che potrebbe superare il numero di multe da entrare di diritto nel famosissimo libro dei Guinness dei primati.
Questo autovelox può comminare fino a 200 multe in un giorno, facendo impazzire chi si mette alla guida e spingendolo ad appellarsi alla giustizia per risolvere questo problema.
Cosa stanno facendo e, soprattutto, cosa sta succedendo esattamente? E dove è collocato esattamente questo autovelox che sta costando tantissimo a molti cittadini? Andiamo a scoprirlo.
Nell’ufficio del procuratore ci sono molti fascicoli su questo temibile autovelox, che sta comminando più di 200 sanzioni al giorno e che si è trasformato in un caso mediatico vero e proprio.
Il dispositivo si trova poco distante dalla Strada Statale 45 Bis (Gardesana) e non si è fermato affatto, continuando a comminare un numero elevatissimo di sanzioni. Ecco perché la reazione di cittadini, e non soltanto, è stata così forte.
L’enorme numero di sanzioni ha spinto all’azione prima i privati e poi gli Enti di tutela. In particolare, l’Associazione Nazionale dei Consumatori e delle Microimprese della Sezione di Belluno ha presentato una petizione in merito.
L’autovelox ha provocato un’indignazione diffusa, con 10.000 utenti della strada che sono stati multati pesantemente e a cui sono stati sottratti punti dalla patente nel giro di due mesi.
Le contestazioni riguardano la presunta illegalità di questo dispositivo e chiedono il ripristino di legali e regolari controlli.
Il prerequisito è la valutazione della sussistenza di prove ragionevoli di un utilizzo illecito ripetuto a danno dei cittadini.
Prima la polemica si era scatenata sui social media, ora ecco l’intervento da parte della Procura dopo l’interesse da parte del Parlamento e relativa interrogazione.