Jorge Lorenzo centra una vittoria importante. Ma stavolta non si tratta di un successo in pista, bensì nelle aule di tribunale.
Il cinque volte campione del mondo, ritiratosi dalle corse alla fine della stagione 2019, riesce a vincere per la seconda volta la causa ultramilionaria contro il Fisco spagnolo. Nel 2021 ha vinto la sua prima battaglia legale contro l’erario che pretendeva 35 milioni dal pilota per il mancato versamento dell’Irpef. I legali del pilota maiorchino riuscì a dimostrare che Jorge Lorenzo aveva vissuto a Lugano (Svizzera) dal 2013 al 2015.
Di conseguenza il Tribunale Amministrativo Economico Centrale (TEAC) ha trovato un accordo con l’ex pilota della MotoGP e ha bocciato il contenzioso che aveva aperto con l’erario. Ma l’Agenzia delle Entrate spagnola è ritornata all’attacco ed ha chiesto 11,3 milioni di euro (3,6 a titolo penale) in merito ai guadagni incassati nel 2016, ancora una volta perché per mancato pagamento Irpef.
Il Fisco ha cercato di dimostrare che il campione, attualmente commentatore TV per Dazn oltre che investitore nel settore immobiliare, aveva trascorso più di 183 giorni in territorio spagnolo nel corso del 2016, senza però avanzare prove esaurienti. Non avendo però raggiunto il limite dei sei mesi di permanenza nel territorio spagnolo, o quantomeno non è stato possibile dimostrarlo, il Tesoro ha dovuto fare dietrofront.
Allora l’erario si è mosso diversamente, concentrandosi sui quattro Gran Premi che Jorge Lorenzo ha corso in Spagna (Aragon, Jerez, Catalunya e Valencia) per tentare di dimostrare che il pilota delle Baleari aveva svolto un’attività economica in Spagna, pretendendo la riscossione delle imposte su una parte dello stipendio che percepiva dalla Yamaha, oltre ai guadagni derivati dai diritti d’immagine nel corso del 2016. Una somma pari ai 4/18 degli introiti annui versati dalla squadra giapponese in quell’anno.
Per gli avvocati del campione è stato però altrettanto facile dimostrare che i Gran Premi disputati in Spagna non sono decisi dal pilota, bensì dagli organizzatori del campionato, la Dorna, quindi il contribuente non ha svolto “un’azione volontaria e intenzionale da parte del contribuente“. Di conseguenza il Tribunale amministrativo economico regionale della Catalogna ha concordato con gli avvocati di Jorge Lorenzo, confermando che la richiesta del Tesoro spagnolo è “poco coerente” e “suscettibile di causare incongruenze significative“. Indi la decisione di annullare l’accertamento Irpef relativi al 2016, con il pentacampione che non dovrà versare gli 11,3 milioni di euro richiesti dal Fisco.