Il cinque volte campione del mondo Jorge Lorenzo ricorda la sua epoca in MotoGP e la rivalità con Valentino Rossi.
Jorge Lorenzo ha lasciato il Motomondiale alla fine del 2019, dopo diciotto stagioni, cinque titoli iridati e 68 GP vinti. Lo scorso maggio ha finalmente potuto celebrare l’ingresso tra le ‘MotoGP Legend’, dopo che l’evento è stato rimandato nel 2020 e 2021 a causa delle restrizioni sanitarie all’interno del paddock. Da quest’anno è anche commentatore per Dazn, oltre ad aver partecipato al suo primo campionato automobilistico con Porsche.
Tre anni dopo le dimissioni, il pentacampione rimarca le differenza tra il campionato MotoGP della sua epoca e quella di oggi. Parte dal presupposto di aver preso la decisione migliore per la sua vita, non gli manca certo quella pressione di quando era pilota, il rischio di quando si scende in pista, le continue richieste del team e degli sponsor. Inoltre la Honda con cui ha corso il suo ultimo Mondiale era difficile da governare, “poi quell’infortunio ad Assen ha interrotto la mia carriera o accelerato il ritiro“.
La parte più interessante dell’intervista concessa a Motorbikemag.es riguarda lo spirito di grande rivalità e la presenza di figure dalla forte personalità in pista, un ingrediente che manca alla MotoGP di oggi. “La Dorna ha svolto un buon lavoro, ma la figura di Valentino Rossi ha aiutato molto lo sport in termini di popolarità. Questo è indiscutibile. Poi, i suoi grandi rivali hanno tratto vantaggio dalla sua fama, perché ha riversato attenzione anche su di noi“. Jorge Lorenzo aveva un carattere molto forte e diverso da quello del campione di Tavullia, questo ha contribuito a rendere più condito lo show.
Da qualche anno tra i piloti della classe regina regna cordialità, non ci sono più battibecchi nelle conferenze stampa, secondo il maiorchino i vincitori non avrebbero lo stesso carisma o carattere di quelli di un tempo. “Anche io non mi sono ancora abituato a questi nuovi nomi, o forse non c’è un dominatore come prima. Ricordo che la F1 non era la stessa cosa prima che arrivasse Schumacher, perché era un grande dominatore; idem quando mancava Michael Jordan nel basket, e quando nel calcio non ci saranno più Messi e Cristiano Ronaldo ci sarà un calo“.
Nella sua lunga carriera Jorge Lorenzo ha dovuto fare i conti con fuoriclasse come Valentino Rossi, Casey Stoner, Dani Pedrosa, Marc Marquez… “Con Marquez diciamo che siamo al 50%-50%, ha sempre voluto vincere, indipendentemente dal fatto che si sentisse a suo agio o che gli piacesse o meno il circuito, non si è mai arreso. Forse Marquez in questo era più cannibale“, ha concluso l’ex pilota MotoGP. “Ma Rossi era un grande staccatore, quello che frenava più tardi ed era molto creativo, poteva inventarsi un sorpasso in qualsiasi momento“.