Il sei volte campione Superbike Jonathan Rea offre la sua analisi sulla MotoGP odierna, senza le grandi leggende come Valentino Rossi.
Siamo passati dalla MotoGP delle Leggende alla MotoGP dei giovani talenti: un cambio epocale che ha come pietra miliare l’addio di Valentino Rossi alle corse alla fine del 2021. Finita l’era dei grandi eroi, delle sfide titaniche, delle diatribe in pista e davanti ai media, si volta pagina e comincia l’età dei vari Quartararo, Bagnaia, Mir, Rins, Bastianini…
Per i nostalgici del passato è forse un passo indietro, per le nuove generazioni e i veri appassionati del Motorsport si cambia in meglio, tutto è imprevedibile, sul podio si alternano in tanti, fare pronostici è quasi impossibile. A dare un illustre giudizio è il sei volte campione del mondo SBK, Jonathan Rea, che esalta il peso di Valentino Rossi sia nel passato che nel presente. Come dimostra il minor numero di spettatori al GP del Mugello 2022, il primo senza il Dottore: “Valentino Rossi era un grande cavallo da tiro. Anche senza di lui, il colore giallo domina le tribune, lui è Mister MotoGP“.
Jonathan Rea tra nostalgia ed euforia
Durante ogni Gran Premio del Motomondiale 2022 i vessilli con il numero 46 e il colore giallo continua ad avere una parte preponderante sugli spalti. Dimenticare una leggenda del calibro di Valentino Rossi richiederà molto tempo: “Sono un fan di quella vecchia era, l’era di Nicky Hayden, Casey Stoner, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Marc Marquez – ammette Jonathan Rea in un’intervista a Motorsport-Total.com -. Ma non possiamo dire che la nuova generazione sia più lenta“.
Non ci sono più le rivalità di una volta, quelle tra Valentino Rossi e Max Biaggi o Jorge Lorenzo o Casey Stoner. “Ora in MotoGP sembra che tutto sia molto cordiale. Questo crea meno dramma rispetto al passato“, ha aggiunto il pilota nordirlandese della Kawasaki. D’altra parte c’è il fattore dell’imprevedibilità, con il vincitore di un GP che nella gara successiva magari fatica a raggiungere le prime posizioni. “Ho la sensazione che il pilota non faccia molta differenza e la moto sia più importante…. In alcune gare Quartararo è davanti di 10″, la gara successiva deve faticare per essere sesto“.
Esemplare anche il caso di KTM, che in certi fine settimana sale sul podio e conquista vittorie, in altri fatica a centrare la top 10. “È difficile da spiegare. Non lo capisco nemmeno io“, ha concluso Jonathan Rea. “Ma da tifoso mi piace“.