Stagione 2022 da dimenticare per Joan Mir. Un nuovo infortunio costringerà il campione maiorchino ad entrare in sala operatoria.
Dopo la pausa estiva Joan Mir ha raccolto zero punti, una stagione da dimenticare per il campione del mondo 2020. Dopo la notizia che Suzuki avrebbe abbandonato il campionato MotoGP ha vissuto una situazione surreale, insieme al suo manager Paco Sanchez ha dovuto trovare in fretta e furia un nuovo team, in parte distogliendo l’attenzione dal Mondiale.
Al rientro dalle vacanze ha rimediato un brutto infortunio alla caviglia a causa della caduta in Austria, saltando ben quattro Gran Premi fino al ritorno in Australia. In Malesia è partito alla grande recuperando diverse posizioni alla partenza e risalendo fino alla quarta piazza, prima che un errore lo portasse 19° e ultimo al traguardo. Ancora una volta Joan Mir deve fare i conti con il fisico e accusa un problema di sindrome compartimentale all’avambraccio destro.
Negli ultimi anni, con l’aumento della potenza e delle prestazioni dei prototipi MotoGP, la sindrome compartimentale è divenuto un problema assai diffuso tra i piloti della classe regina. L’aumento della pressione dei tessuti provoca uno scarso flusso sanguigno ai muscoli dell’avambraccio, con conseguente dolore e intorpidimento. Ma per il maiorchino della Suzuki non è ancora tempo di relax.
Fra dieci giorni correrà la sua ultima gara in sella alla GSX-RR, due giorni dopo salirà in sella alla Honda per una giornata di test a Valencia, per conoscere la sua nuova moto per il prossimo biennio. Per la prima volta condividerà il box con Marc Marquez, poi sarà tempo di entrare in sala operatoria per risolvere i problemi al braccio e arrivare in ottima forma ai nastri di partenza del prossimo campionato.
A novembre Joan Mir si sottoporrà all’operazione a Barcellona. “Devo evitare che mi succeda di nuovo. Non posso permetterlo. Non può essere questo il motivo per cui un weekend finisce così“, ha detto dopo il GP della Malesia. “Non riuscivo a mettere abbastanza pressione sulla leva del freno. C’è stato un momento in cui mi sono quasi arreso perché non ha molto senso guidare in quel modo. Ma volevo finire la gara… Durante la stagione di solito mi alleno nel motocross. Negli ultimi mesi, però, non ho potuto praticarlo. Ciò ha sicuramente contribuito in parte al problema“.