Incentivi in arrivo per l’acquisto di auto nuove con emissioni di CO2 tra 0 e 135 grammi a km. L’avviso è stato pubblicato tramite il decreto direttamente nella Gazzetta Ufficiale.
Purtroppo però scorrendo il provvedimento, si scopre anche che la normativa prevede un tempo massimo di 180 giorni per l’immatricolazione dei veicoli per poter usufruire dello sconto. Trascorsi questi ultimi non si ha più diritto e bisogna pagare il tutto a prezzo intero.
Ovviamente è per chiunque una missione quasi impossibile. Concessionari e costruttori, conoscono benissimo i tempi «biblici» per la consegna delle auto. A garantire i ritardi estremi è per esempio la crisi dei chip, aggravata nell’ultimo periodo anche dalla guerra in Ucraina.
La gran parte dei cablaggi per i veicoli dei maggiori produttori automobilistici europei proveniva proprio dal Paese oggi distrutto a causa della guerra.
Incentivi, i tempi per avviare la richiesta dei bonus sono troppo brevi
Quasi tutti i piazzali di auto in stock sono completamente vuoti, le scorte sono andate esaurite. Per questo spesso i clienti sono costretti ad aspettare la propria automobile 8-12 mesi. Si va certamente oltre i 180 giorni previsti dall’articolo 6 del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 20 marzo 2019.
Il testo a cui si riferisce il decreto prevede che i venditori debbano inviare il numero di targa del veicolo consegnato entro 180 giorni dalla prenotazione degli incentivi. Ciò significa che per ottenere lo sconto che viene anticipato dal concessionario e poi recuperato mediante il credito d’imposta il veicolo va immatricolato e consegnato entro il termine stabilito. Tutto questo dimostra che non basta che il venditore invii l’ordine.
Il Governo troverà presto una soluzione da applicare alla problematica
Il problema va risolto in tempi brevi, il Governo dovrà trovare una soluzione prima possibile pubblicando poi il nuovo provvedimento per aggiornare le tempistiche massime dell’immatricolazione per l’ottenimento degli incentivi. La richiesta da parte dei concessionari, dei produttori e degli utenti è portare la scadenza ad almeno 360 giorni.
Molti analisti finanziari ed alcuni dei maggiori costruttori europei, la crisi di chip e delle materie prime è entrata in fase di miglioramento, però andrà avanti almeno fino alla metà del prossimo anno. Ci saranno ovviamente effetti diretti sui tempi di consegna delle vetture e non poche altre problematiche inevitabili.