Una nuova mannaia rischia di abbattersi sul mondo delle due ruote. Tutta “colpa” dell’emendamento che la Commissione Trasporti della Camera dei deputati ha approvato nei giorni scorsi. Tale emendamento prevede, infatti, il divieto per auto, moto e altri veicoli motorizzati di percorrere i sentieri boschivi. Dunque, uno stop forzato specialmente per le moto da fuoristrada che, da sole, generano un giro d’affari da circa 137 milioni di euro.
È questa la somma del mercato italiano di questo genere di mezzi che può essere cambiato, ma in negativo, se la modifica dovesse arrivare al termine dell’iter legislativo. E sarebbe grave per una serie di motivi. Principalmente, a essere colpite da questa legge sarebbero le aziende che, fino a questo momento, registrano un giro d’affari vicino ai 3,5 miliardi di euro, con 50.000 operai che possono contare su un posto di lavoro.
Seguendo i dati dell’Ancma (Associazione ciclo, moto e accessori), poi, si può tranquillamente scoprire come lo stesso settore dei mezzi fuoristrada si è da poco risollevato dopo la grave crisi degli anni scorsi. Dal 2013 al 2016, si è notato un +26% di vendite con ben 194.000 moto in più immatricolate. Tutti numeri che potrebbero cambiare radicalmente se la legge venisse definitivamente approvata. Ricordiamo che lo Stato italiane, ogni anno, nelle proprie casse accoglie circa 4 miliardi, proprio grazie al mercato delle due ruote, ancora una volta, caratterizzato da decisioni discutibili. Adesso la domanda sorge spontanea: come dovrebbe comportarsi un cittadino che ha acquistato una moto da fuoristrada proprio per percorrere i sentieri boschivi?