Il ritiro di Suzuki ha creato un vero terremoto, ma sappiamo quanto ci vuole per competere in MotoGP? BMW cerca di darci delle cifre.
Suzuki come sappiamo si è tirata indietro, così dal 2023 le case motociclistiche impegnate nel massimo campionato a due ruote saranno cinque. Un numero molto basso, che ha messo in allerta la Dorna (organizzatrice del campionato), che ha cercando di invitare nuove case. Kawasaki e BMW sono state le due carte giocate, ma tutte e due hanno risposto con un secco No. La casa tedesca poi ha cercato di spiegare i motivi, cercando di spiegare le cifre che ci vogliono per competere in MotoGp.
I motivi per cui BMW non entrerà in MotoGp
Kawasaki è stata diretta dichiarando che la loro dimensione è la SBK, dove sono al vertice del campionato, e quindi non si muovono di là. La BMW invece ha sì subito declinato l’offerta, dichiarando che più che fare la Safety Car, non gli interessa, ma ha anche detto altro. La differenza è che la casa tedesca ha cercato di motivare la scelta, parlando di quanto sia costoso partecipare a questo campionato, ed attenzione parliamo di partecipare, perché per poter pensare di competere per il vertice, si spendono cifre assurde.
Marc Bongers, Team Principal di BMW Motorrad in SBK, cerca di spiegare la scelta:” La MotoGp esiste per dare visibilità al marchio, e noi siamo già leader di mercato con BMW Motorrad nel segmento oltre i 500cc. Il nostro marchio funziona bene ed anche quelli catalogati ‘M’ ovvero i nostri mezzi sportivi, vanno benissimo. Il costo per realizzare una MotoGp è difficile da calcolare, ma su per giù ci vogliono almeno 40 o 50 milioni di euro l’anno. Che poi non bastano nemmeno i soldi, ci vuole un vero progetto, con un reparto corse. Parlando di prototipi, ci vogliono almeno 100 dipendenti, e partecipare alla MotoGp è cinque volte più costo rispetto alla SBK”.
I guai di Dorna le i motivi di BMW di puntare sulla M1000RR
Dorna perde così la possibilità di avere nel breve periodo un nuovo costruttore, cosa che aveva dato per certa subito dopo l’addio di Suzuki. Il 2023 vedrà con molta probabilità un team in meno, visto che nemmeno uno satellite si riesce a trovare. L’unico cambio è stato il trasferimento del Team RNF Racing, da Yamaha ad Aprilia, ma le moto saranno 22 e non più 24, come quest’anno. Vedremo se dal 2024 qualcosa cambierà, ma ad oggi, nuove aziende di moto capaci di entrare, non ci sono.
BMW che già partecipa ad un campionato Dorna, come la SBK, non ha fretta di aumentare le sue spese nel motorsport, soprattutto reparto moto. L’investimento in SBK deve ancora dare i suoi frutti, visto che la M1000RR guidata da Scott Redding e Michael Van der Mark non è ancora da vertice. Ci sono però anche note positive, come la vittoria alla 24h di Spa Francorchamps nel campionato endurance e la vittoria al TT di dell’isola di Man, sempre con la loro M1000RR. Gioie e dolori che fanno capire però, che la casa tedesca si muove solo sui campionati delle derivate di serie.