Lewis Hamitlon, pilota della Mercedes, non ha avuto un venerdì facile. Il sette volte campione del mondo sta domando una W13 che non riesce assolutamente a preformare.
Settimo e tredicesimo. Questo è il rendimento in questa giornata di venerdì per il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Il pilota della Mercedes, nonostante creda nella rimonta al vertice della sua squadra, sta affrontando un periodo che non viveva da ormai un decennio.
La W13 quest’anno è nata sotto una cattiva stella e il britannico sta avendo maggiori difficoltà ad adattarsi rispetto al giovane compagno di squadra George Russell. Dopo il pessimo weekend di Jeddah, con l’uscita in Q1 e il decimo posto finale, Hamilton ha oggi accumulato un ritardo di circa un secondo e mezzo dalle Ferrari in queste due sessioni di prove libere.
Una situazione non conforme e inadatte al blasone di team e pilota che, intanto, accettano questo periodo in attesa di tempi migliori.
Alla stampa Hamilton è sicuramente triste e sfiduciato da questo periodo. Le piccole migliorie che arrivano da Brackley non stanno ottenendo i risultati sperati e ammette anche di avere diverse difficoltà di adattamento con questo mezzo.
Servirà del tempo per rivedere Mercedes in alto ma lavorerà tanto per raggiungere l’obiettivo:
“Non sarà facile trovare la ricetta giusta per tornare al vertice. Ora non possiamo fare nulla ed questa la cosa più frustante. Fai un bel giro e poi ti ritrovi ad un secondo di ritardo. E’ difficile accettare situazioni del genere”
Il capo degli ingegneri Andrew Shovlin ha rivelato poi i problemi della Mercedes. Su tutti il porpoising che, a differenza di Ferrari, influisce sul rendimento:
“L’effetto qui è molto accentuato, specie in curva 9. Dobbiamo analizzare i dati e trovare la soluzione adatta per domani. Abbiamo già provato diversi assetti, ma non abbiamo trovato benefici”.
Shovlin, però, ha identificato altre lacune della W13:
“I piloti hanno grande difficoltà a far riscaldare le vetture. Sentono pochissimo grip e non riescono a portare velocità nel secondo vettura, specie nella FP2 con l’aumento della temperatura. Questa è una cosa che dobbiamo lavorare nella notte perché non riusciamo a far generare energia sugli pneumatici. Incrociamo le dita e speriamo di far meglio domani “.