Termina la terza sessione di prove libere del Gran Premio dell’Arabia Saudita. A poche ore dall’inizio della qualifica, Charles Leclerc si è dimostrato il più veloce ma sempre inseguito da Max Verstappen.
Era dal Gran Premio d’Italia 2019 che la Ferrari non otteneva il miglior tempo in tutte e tre le sessioni di prove libere in un solo Gran Premio. Oggi, al GP dell’Arabia Saudita, Ferrari e Charles Leclerc si sono dimostrati i più veloci in tutta la giornata di venerdì e di questa prima parte di sabato.
Il monegasco segna il crono di 1:29.735, di qualche decimo più veloce rispetto alle FP2, le cui condizioni sono molto simili a quelle in qualifica e in gara. Un sintomo che sarà possibile vedere tempi intorno all’ 1:28, lontani ovviamente da quelli segnati lo scorso anno. Il monegasco parte favorito, ma non di tantissimo.
Charles distanzia solo di 98 millesimi la coppia Red Bull, con Verstappen davanti ad un grintoso Perez. Un gap molto simile anche nelle simulazioni di passo gara, nonostante i pochissimi giri effettuati. La vettura del team anglo-austriaco, però, si è dimostrata un fulmine soprattutto nel secondo settore, in cui la top-speed conta parecchio. Un piccolo campanello d’allarme per la Ferrari che si affiderà al primo settore per tentare l’impresa in qualifica.
Leggermente staccati, un decimo, c’è la coppia Sainz-Bottas. Lo spagnolo non è mai stato brillante in queste sessioni: continua il suo processo di apprendimento, ma la sua SF-75 soffre più porpoising rispetto a quella del compagno di squadra. Sta diventando una certezza, invece, il finlandese: l’ex Mercedes sta dimostrando la bontà del progetto Alfa Romeo, con ottimi tempi in entrambe le simulazioni. Inoltre, dà un importante distacco al suo compagno di squadra Guanyu Zhou: un secondo separano le due vetture elvetiche
Ad essere la vera underdog di questo weekend è certamente l’Alpine, giunta sesta e nona con Esteban Ocon e Fernando Alonso. La macchina del team francese, infatti, sembra molto lucida soprattutto nel primo settore, tanto che Fernando Alonso ha mantenuto la miglior prestazione per buona parte dell’attività.
Anche a km di distanza possiamo sentire la disperazione di Toto Wolff che prende a pugni la sua scrivania. Infatti, nessun motorizzato Mercedes è riuscito a centrare la top-10, con Hamilton 11esimo e con una vettura molto alta ma con prestazioni molto ribassate. La lacuna principale sembra proprio la velocità massima che porta a un distacco enorme dalla vetta.