Giacomo Agostini, la differenza con Pecco Bagnaia: “Io ero libero”

Giacomo Agostini commenta la vittoria mondiale di Pecco Bagnaia e svela una piccola differenza tra lui e il pilota Ducati.

Giacomo Agostini (foto Ansa)
Giacomo Agostini – Motori.News

Nell’ultimo weekend di MotoGP a Valencia non poteva mancare Giacomo Agostini, ultimo campione italiano in sella ad una moto italiana, vincitore di un titolo mondiale risalente a mezzo secolo fa. A distanza di cinquanta anni è Pecco Bagnaia a ripetere la grande impresa e rendere onore al Bel Paese, vincendo in sella alla Ducati Desmosedici GP22. A Borgo Panigale lo scettro iridato mancava dal 2007, a vincere fu il leggendario Casey Stoner.

Adesso il trionfo ha un’impronta quasi esclusivamente italiana, anche se è risaputo che il marchio Ducati appartiene al colosso tedesco Audi. Ma all’interno della Casa emiliana continuano a lavorare quasi esclusivamente cervelli italiani e rappresenta un’eccellenza del “made in Italy”. Il 15 volte iridato Giacomo Agostini ha seguito passo passo l’ultimo fine settimana al Ricardo Tormo di Valencia, incoraggiando il giovane connazionale Pecco Bagnaia. “E’ un titolo importante perché un italiano che vince con una moto italiana rappresenta l’Italia nel mondo, a livello di piloti e moto, la tecnologia Ducati“.

La differenza tra Agostini e Bagnaia

Pecco Bagnaia (Ansa)
Pecco Bagnaia – Motori.News

Cinquanta anni dopo vincono un pilota italiano su moto italiana. Troppo tempo per una nazione che ha sempre fatto scuola a livello motoristico. Giacomo Agostini, in una intervista ad ‘AS’ prova a dare una motivazione a questa troppo lunga attesa. “Non era un’impresa facile. Le Case giapponesi hanno lavorato duro per crescere nei Gran Premi, ma ora è fantastico che Ducati, una fabbrica molto più piccola di quelle giapponesi, abbia realizzato una moto pronta a vincere con diversi piloti“.

Pecco Bagnaia è il pilota del momento, ha fatto riscoprire le gioie della MotoGP a molti italiani che avevano perso la passione dopo l’addio di Valentino Rossi. Un passaggio di consegne che ora necessita di riconferme. “Abbiamo sempre bisogno di avere un eroe, un pilota che faccia cose che gli altri non possono fare – ha aggiunto Giacomo Agostini -. Questo vuole il pubblico e quello che ha fatto Pecco è importante. Ha dimostrato di avere una grande mente“.

Non il solito personaggio sportivo spavaldo, ma umile e a tratti timido, mai esibizionista: “Ha un po’ del mio carattere, senza fare cose strane“, ha concluso il 15 volte campione del mondo di origine lombarda. L’unica differenza è che l’Ago nazionale era noto per le sue conquiste amorose e in molti lo chiamavano ‘Il bello’: “La differenza è che lui è già fidanzato, mentre io ero libero“, ha concluso il pluricampione con una risata.

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