Si chiamerà GM Cruise AV, se veramente otterrà l’omologazione, la prima auto a guida autonoma di quinto livello che dovrebbe essere disponibile a partire dal 2019. Tanti se e tanti ma, vista l’architettura di questa vettura a dir poco futuristica e che poco ha (o avrà) a che fare con il concetto di automobile che tutti abbiamo in mente. Niente pedali, niente volante, niente comandi manuali, insomma siediti e viaggia senza muovere un dito, sarà l’autopilota a portarti in giro. Che piaccia o no, General Motors vuole lanciare la Cruise entro la fine del prossimo anno, sperando di ottenere l’omologazione stradale di questo “mezzo di locomozione” totalmente gestito da un cervellone che, grazie a sensori e radar Lidar saprà interagire con il mondo circostante prevedendo mosse ed azioni di pedoni, veicoli”intelligente” tutti gli ostacoli presenti.
Parlando di motore e prestazioni, la Cruise sarà spinta da una motorizzazione elettrica che, grazie ai 204 CV dati da batterie agli ioni di litio da 60 kWh, le darà circa 500 km di autonomia con uno scatto da 0 a 50 km/h bruciato in soli 3,2 secondi. La lunghezza dell’auto è di 4,17 metri con una capacità di carico di 381 litri. Prestazioni a parte ora non ci resta che aspettare se quest’auto, se tale può essere definita, arriverà davvero nelle nostre strade.
Gli aspetti positivi ci sono senz’altro: pensate di andare al lavoro, entrate in macchina ed anziché uno snervante tuffo nel traffico delle nostre città, potrete godervi caffè e giornale in santa pace, tanto qualcuno vi porterà dritti in ufficio. Ma se il cervellone commetterà errori o se nel suo database non sarà prevista la nonnina che, spinta dall’irrefrenabile desiderio di essere la prima a fare la fila alle poste, spunterà dalle strisce pedonali senza preavviso… come rimedieremo all’investimento? Le macchine possono e sicuramente danno una mano all’uomo, ma possono sostituirlo in toto? A voi la scelta.