Alcuni team di Formula 1 hanno rischiato di non avere in tempo macchine e altri materiali in tempo per il GP d’Australia. La mano di DHL è stata fondamentale per evitare un caso simile a quello accaduto la settimana scorsa in Moto GP.
Il conflitto russo-ucraino sta stravolgendo la logistica mondiale. I trasporti, causa aumento dei prezzi, sono molto più complessi e il rischio di ritardi è sensibilmente aumentato. Come accaduto in Moto GP la scorsa settimana in Argentina, che ha costretto a ridurre l’attività in pista a soli due giorni, tre team di Formula 1 rischiavano di non ricevere le macchine in tempo per la gara in Australia.
Una nave cargo contenente materiali di tre squadre sarebbe dovuta arrivare sul suolo oceanico dopo 42 giorni ma, il ritardo di una settimana, poteva causare stravolgimenti per la disputa dell’appuntamento di Melbourne. Menomale che il rischio è stato scongiurato.
Il salvataggio di DHL
La Formula 1 ha rischiato di rivedere rivoluzionato il programma di Melbourne che ritorna in calendario dopo due anni di assenza. Visto il caso della MotoGP, DHL, partner logistico della F1 è intervenuto per intercettare il carico bloccato a Singapore e spedirlo tramite aereo in Australia.
Fortunatamente è arrivato lunedì mattina, ma questo è solo l’ultimo dei tanti episodi che sta scombussolando i trasporti internazionali. Essi, oltre ad essere lenti, sono anche estremamente costosi. Il vice-presidente di DHL Fowler ha ammesso che le tariffe dall’Europa all’Asia e dall’Asia all’Europa sono passate da 900 dollari a container a 20.000.
Per risolvere questa situazione, le squadre inviano attrezzature solo per alcune gare selezionate, anziché portarle ad ogni gara. Urgono, però, cambiamenti importanti per evitare altre spiacevoli sorprese.