Si conclude a Jeddah il secondo appuntamento della stagione 2022 di Formula 1. Come ogni lunedì, non possono non mancare le analisi sui migliori e i peggiori del Gran Premio.
Una gara da fuochi d’artificio quella svoltasi a Jeddah in Arabia Saudita. Fiamme in pista già dal venerdì pomeriggio con un missile lanciato contro un deposito petrolifero Aramco, sponsor anche dell’evento. Nonostante la paura di alcuni piloti, Alonso, Gasly ed Hamilton su tutti, Domenicali ha convinto con il più classico diktat: “Il weekend deve andare avanti”.
Il vero spettacolo è iniziato sabato sera, con l’inaspettata pole position di Sergio Perez che, dopo 11 anni dal suo primo GP, porta a casa la prima partenza dal palo. Dal prossimo anno aspettiamoci una nuova festa nazionale in Messico.
Uno show che è proseguito oggi, con i duelli al vertice tra Verstappen e Leclerc e con un pacchetto di mezzo molto compatto, con sfide dure e tanti incidenti. Solo alcuni si sono contraddistinti, in positivo o negativo, sul suolo saudita. Andiamo a scoprirli.
Come primo Top non poteva non mancare Max Verstappen. L’assetto spregiudicato, con l’ala posteriore molto bassa per aumentare la top-speed, si è rivoltato contro di lui in qualifica, incappando in un amaro quarto posto. Max in gara entra in modalità Mad e rimonta fino alla prima piazza, dopo un duello storico con Leclerc. Incredibile la frenata di entrambi prima di curva 27 per non concedere l’ala mobile all’altro. “Lo prendo io o lo prendi te?”. Forse questo si son detti i due in quel frangente.
L’olandese finalmente si riscatta dopo il weekend difficile in Bahrain e dimostra anche ufficialmente di essere in lotta per il mondiale. Non è più il ragazzino immaturo di qualche anno fa: adesso è metodico e resiliente, anche se le vecchie abitudini non sono mancate, specie quando si tratta di polemizzare le difese al limite dei colleghi.
Non è il solo ad essere il migliore della gara. Nonostante i soli 8 punti raccolti, Alpine ha sicuramente eccelso dopo i soliti Red Bull e Ferrari. Le “pantere rosa” sembravano inguidabili in Bahrain: due trattori prossimi all’abbonamento all’ultima fila, con il ritorno degli straordinari team radio di Alonso di quando era in McLaren.
Attualmente, questo pericolo non c’è e, dopo aver raccolto un doppio piazzamento a punti in Sakhir, i francesi si dimostrano come quarta forza del lotto, molto vicini a Mercedes. Le due A522, inoltre, sono state le regine della prima parte di gara, quando Red Bull e Ferrari si sfidavano solo sul ritmo. Fernando ed Esteban sono sollevati, contenti e pronti a confrontarsi in altri duelli come quelli di oggi, con la speranza di fare un bis stile Ungheria 2021. Un peccato per il ritiro dello spagnolo, ma la macchina va- e anche bene.
Un nomignolo spesso affibbiatogli negli ultimi anni, ma oggi Sir Lewis Hamilton è stato protagonista, in negativo, del GP di Jeddah. Il sette volte campione del mondo è stato autore di una qualifica disastrosa: un sedicesimo posto maturato sul campo, più lento di sette decimi rispetto alla nuova recluta Russell. I problemi, però, sono anche dovuti ad una Mercedes che, nonostante il quinto posto di George, non riesce a funzionare per il meglio. Un motore non eccellente, ma soprattutto il profilo rivoluzionario della W13 sta dando non pochi problemi in quel di Brackley.
Attualmente, però, il sette volte campione del mondo annaspa a malapena in zona punti, con un decimo posto ottenuto grazie ad una strategia non vincente, tardando di troppo il cambio gomme. Ha avuto periodi peggiori e lo ha ammesso alla stampa, ma sicuramente questa Mercedes che ha tra le mani è una lontanissima parente degli ultimi otto anni. Si aspettano novità a Barcellona, con la speranza di rivedere Lewis lì dove merita: in alto.
In questo appuntamento raddoppiano sia i top, ma anche i flop. Si è parlato in positivo di Alfa Romeo fino a qualche minuto prima della gara, ma oggi le cose sono andate malissimo. Il team svizzero ha avuto nuovamente un problema alla frizione su entrambe le vetture, neutralizzando le imprese ottenute la sera prima.
Per non parlare dei pit-stop che la scorsa stagione hanno condizionato il rendimento di Giovinazzi. Ad esser colpito è stato in cinese Guanyu Zhou, con pit-stop piuttosto lenti e con penalità non rispettate appieno. Incolpevoli su Bottas, ritiratosi causa surriscaldamento del motore. Oggi male, ma hanno le potenzialità per rifarsi a Melbourne.