Fiat, Lancia, Alfa Romeo: le novità senza intesa con Renault

“Questo matrimonio non sà da fare!!”. Potrebbe essere proprio questo il commento giusto per oggi alla luce del mancato accordo tra FCA e Renault. La notte scorsa FCA ha infatti annullato la proposta di alleanza con Renault. I motivi sono sia politici che economici. Renault avrebbe voluto la posizione di AD del gruppo oltre ad una serie di posizioni di spicco all’interno del consiglio di amministrazione. Inoltre il governo francese, detenendo azioni di Renault, avrebbe dovuto occupare il CdA con un suo membro. Infine l’ultima richiesta non accettata è stata il fatto che la sede del gruppo sarebbe dovuta essere in Francia.

Detto ciò, quale sarà il futuro dei marchi Fiat, Lancia ed Alfa Romeo? Lo diciamo sin da ora, ad FCA ed ai suoi marchi servirà a breve un partner. FCA non può accollarsi tutte le spese di sviluppo che sarebbero necessarie per portarsi al passo con le tecnologie d’oggi. Insomma Fiat, Lancia ed Alfa Romeo non potranno fare quel salto di qualità atteso da tutti senza un’alleanza. La cosa è ormai nota, visto anche il fatto che ormai da mesi si parla di chi potrà essere il partner ideale di FCA per un grande gruppo automobilistico.

L’alleanza con PSA sembra ormai essere sfumata. Con Renault ancora si possono aprire degli spiragli futuri, ma anche qua il treno sembra essere definitivamente passato. Chi potrebbe aprire le porte ora ad un’alleanza con Fiat Lancia ed Alfa Romeo? Le soluzioni non sono molte. Volkswagen ha già trovato un accordo con Ford, quindi non sembra interessata. In Europa rimarrebbero i costruttori premium Mercedes (Daimler-Benz) e BMW. Questi potrebbero essere interessati a Fiat, ma di sicuro marchi come Alfa Romeo e Maserati sarebbero superflui in un gruppo già ben consolidato che produce auto di alta gamma.

L’unica soluzione, quindi, potrebbe essere quella di puntare all’estero, fuori Europa. Hyundai-Kia potrebbero aprire le porte ad FCA per una partnership. Il gruppo coreano potrebbe usare FCA per espandersi nel settore delle vetture premium puntando su Alfa Romeo e su Maserati. Gli altri marchi di FCA potrebbero ampliare i propri orizzonti commerciali puntando all’Asia. Altro possibile alleato potrebbe essere Mazda, con cui già Fiat collabora per la sua 124. Il problema è che il nuovo gruppo non sarebbe poi così grande per una leadership a livello mondiale. Scartando Toyota, poco interessata e già forte, ci sarebbe se no Honda.

In ogni caso un alleato da reperire entro i prossimi 12-24 mesi sarà l’unica mossa possibile per FCA per rinascere e non dover rinunciare a qualcuno dei suoi marchi. A rischio ci sono la sopravvivenza di Lancia e di Alfa Romeo che senza un partner forte potrebbero essere ceduti per far cassa e salvare Fiat e Jeep. Insomma si apre un periodo cruciale per Fiat, Lancia ed Alfa Romeo. Oltre tutto sarebbero a rischio tanti posti di lavoro in Italia. Vediamo ora, senza un partner, cosa succederà nei prossimi anni a Fiat, Lancia ed Alfa Romeo.

In Fiat nel 2020 arriveranno la nuova 500 elettrica e la nuova Panda. La Fiat Tipo sarà rivista l’anno prossimo e continuerà la propria carriera sino almeno al 2024. La segmento C italiana che avrebbe potuto vedere una sua erede grazie a Renault, dovrà continuare la sua carriera per almeno altri 5 anni. L’auto risulterà dunque una vettura piuttosto datata. Senza un’alleanza scordiamoci di vedere la nuova Fiat Punto. In dubbio sembra anche essere così l’arrivo della Fiat 500 Giardiniera.

Certo, invece, sembra l’arrivo di un secondo suv che andrà a rimpiazzare la Fiat 500L nello stabilimento di Kragujevac. Certo con Renault si sarebbe potuto puntare ad un modello dai contenuti più interessanti grazie alla condivisione del know how con i francesi. Nessun pick-up arriverà. La Fiat Fullback non sarà almeno per ora rimpiazzata. Non ci saranno neppure berline medie che sarebbero potute nascere da una piattaforma comune per il segmento D (stile Skoda Octavia).

Lancia continuerà a vivacchiare con la sua Ypsilon. Senza eredi di Punto e Mito, però, Lancia potrà sperare di risalire nelle vendite come sta accadendo già oggi. L’assenza di alternative italiane alla Ypsilon nel segmento B sta regalando una seconda primavera alla piccola vettura. Inoltre entro 12-18 mesi dovrebbe arrivare la nuova lancia Ypsilon con tecnologia micro ibrida. Non aspettiamoci, però, (ed aggiungiamo purtroppo), grossi investimenti per Lancia. Il marchio torinese sarà sempre relegato al mercato italiano. Solo con un alleanza che punti fortemente a far nascere vetture medio piccole premium e con la volontà di riportare Lancia fuori dai confini nazionali avrebbe potuto ridare vigore a Lancia.

Infine concludiamo la trattazione sul futuro dei marchi Fiat, Lancia ed Alfa Romeo con la Casa di Arese. La profonda crisi nella quale sta versando il marchio necessiterebbe quanto prima di novità di spicco. Non parliamo di modelli di nicchia come potrebbero essere la GTV o la 6C, ma di prodotti di largo consumo. Alfa Romeo ha bisogno di vendere e per farlo necessita di modelli. La soluzione? Avere un partner che ci metta del suo per rilanciare davvero Alfa Romeo. Non come si sta facendo oggi con soli due nuovi modelli (Giulia e Stelvio) negli ultimi quattro anni. Servono suv, almeno due, se non tre.

Servono modelli lanciati in fretta. Non possono passare uno o due anni da quando nasce una concept (Tonale) a quando questa entrerà in produzione. Serve inoltre una nuova Giulietta per rilanciare il segmento C. E questo modello dovrebbe offrire una gamma molto ampia di motori esattamente come fanno la Mercedes Classe A, la BMW Serie 1 e l’Audi A3. E perché non fare la Giulia sw? Le avversarie tedesche puntano quasi di più sulle famigliari che sulle sedan. Alfa Romeo, invece, no. E si sta vedendo dalle vendite.

Insomma, senza voler polemizzare, per rilanciare Alfa Romeo o ai piani alti si danno una bella strigliata o non ci lamentiamo se il marchio farà una brutta fine. L’auto italiana ha bisogno di un rilancio. Serve un partner, servono strategie di marketing importanti che diano valore ad ogni singolo modello. Serve ridare storia all’auto italiana. Non bisogna continuare a far nascere modelli a spot senza una strategia e poi farli morire nel tempo senza eredi. Fiat, Lancia ed Alfa Romeo sono nomi di spessore…continuiamo a farli rimanere tali.

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