La piccola Panda SUV 4×4, icona indiscussa della Fiat ha lasciato il suo listino e probabilmente non avrà un “vero” successore. Un motivo in più per riscoprire la sua bellissima storia.
A differenza della Fiesta, che la Ford aveva annunciato il termine della sua produzione la prossima estate con un mini-video molto romantico che è diventato virale nel giro di poche ore, la Fiat Panda 4×4 è scomparsa dal listino delle case di Torino in totale silenzio.
Il “Pandino” risale a quasi 10 anni fa, ma il mito ha delle origini molto più lontane. Nel 1984 si avventurò in fuoristrada per la prima volta, sfoggiando resistenza alla fatica e motricità, ottenendo un grande successo, che oggi si è trasformato in adorazione.
La storia di un mito
La prima Fiat Panda 4×4 debutta nel 1983, alla fine di giugno. Concepita a tutti gli effetti come un piccolo SUV, è spinto dallo stesso motore 4 cilindri in linea da 965 cc Autobianchi A112. Il vantaggio del veicolo di riuscire ad andare ovunque è dovuto anche all’affidabile sistema di trazione integrale prodotto da Steyer-Puch in Austria, che fornisce all’azienda torinese trasmissioni complete (frizione, cambio, albero di trasmissione e assale posteriore parti).
Tuttavia, in assenza di un vero riduttore, la Panda 4×4 vanta caratteristiche proprie: sul cosiddetto ‘Primino‘, un rapporto della prima marcia abbastanza corta da affrontare con disinvoltura anche le salite più difficili.
Basato su una versione aggiornata della Panda “Supernova“, rimasta a listino Fiat dal 1986 al 2003 con uno stile nuovo nel 1991, Fiat lanciò nel settembre 1985 uno speciale SUV in edizione limitata. In vendita soli 5.000 esemplari, la nuova Panda 4×4 venne leggermente modificata all’interno e, a prima vista, riconoscibile subito per i fari di profondità aggiuntivi, le strisce decorative sui fianchi e il portapacchi.
Il “refresh” stilistico della Panda del 1991 toccò anche la versione 4×4, immediatamente riconoscibile dalla grande scritta “Panda 4×4” proprio sul portellone in lamiera. Un motore FIRE più leggero, più avanzato ed efficiente ha finalmente fatto il suo debutto sotto il cofano, in produzione dal 1985 e installato per la prima volta sull’Autobianchi Y10.
Nuovo motore da 1108 cc e 50 CV, il nuovo 4 cilindri rinuncia alla potenza del carburatore a favore dell’ultimo sistema di iniezione elettronica Bosch e presenta un sistema di scarico con convertitore catalitico a tre vie.
Le versioni “Base” e “S” della Panda 4×4 sono affiancate dall’elegante Val d’Isere (riservato al mercato francese), Trekking e Country Club. All’inizio del 1995 la potenza della 1100 aumentò di 4 CV, ma le prestazioni rimasero pressoché invariate: la velocità massima in quinta marcia era di circa 130 km/h.
Un mito che si rinnova
Nel 2004 hanno presentato la Fiat Panda 4×4 modello di seconda generazione. L’auto è sempre poggiata su un pianale rinforzato e rialzato per offrire maggiore trazione sui fondi più “difficili”, potendo contare su un sistema costante di trazione integrale.
In condizioni del tutto normali, la trazione è esclusivamente sulle ruote anteriori, ma non appena le ruote anteriori perdono trazione, la coppia viene trasferita gradualmente alle ruote posteriori senza bisogno dell’intervento del conducente. Disponibili due motori: benzina 1.2 da 60 CV. e, da fine 2005, un gasolio 1.3 multijet da 69 CV.
Con la Fiat Panda Cross l’azienda torinese si è avvicinata per la prima volta al mondo dei SUV. La meccanica è la stessa della normale Panda 4×4, completata da una carrozzeria frontale ridisegnata, fiancate rinforzate con una protezione in plastica, e una parte posteriore anch’essa con luci circolari e fasce protettive in plastica. L’unico motore disponibile è un 1.3 turbodiesel da 69 CV. La dotazione di serie è completata da climatizzatore manuale, controllo elettronico della stabilità e cerchi in lega.
Un ultima erede
L’attuale generazione della Panda 4×4, in vendita dal 2012, continua la tradizione Fiat dei piccoli SUV, iniziata dal suo più lontano antenato nel 1983. Il tutto al fine di migliorare le doti della grande arrampicatrice e la manovrabilità in fuoristrada. Il sistema di trazione integrale permanente è controllato elettronicamente ed è dotato di differenziale autobloccante elettronico ELD.
Molto apprezzata da pubblico e dalla critica, nel 2012 la rivista britannica Top Gear l’ha ha nominata come miglior SUV dell’anno.