Basta pronunciare il nome Ferrari e pensiamo subito alla perfezione italiana. Questa volta non è andata così e le conseguenze sono pesanti.
Ferrari è il marchio italiano per eccellenza, che ci fa conoscere e stimare in tutto il mondo da decenni. Qualità, bellezza, potenza, perfezione di tutti questi elementi che si mescolano superbamente insieme, hanno creato il mito del Cavallino Rampante in ogni angolo del globo. Ma forse ora qualcosa è cambiato.
Ferrari, questo colpo di arresto non ci voleva
Questo in verità e un periodo brutto per tutti. Da quando ad inizio inverno è cominciata la speculazione sui carburanti, la crisi economica si è accresciuta. Poi, la Russia ha avuto la malaugurata idea di invadere l’Ucraina. E qui, a parte la dolorosa conta dei morti e dei feriti, si è aggiunta per noi occidentali anche una perdurante crisi economica, che sta mettendo in seria difficoltà quasi tutte le produzioni industriali.
E in questa casistica rientra anche una parte della produzione auto. In questo quadro generale molto incerto, anche chi ha a disposizione molti liquidi, ci pensa un secondo in prima di acquistare una Ferrari invece di un bilocale. Ma per il Cavallino Rampante, il momento di difficoltà non è arrivato per colpa della crisi economica, o dei mercati fluttuanti.
Alla base di questo momento di difficoltà, che ha visto nei primi 3 mesi e mezzo di questo anno, calare il valore in borsa della casa di Maranello di quasi il 14 per cento, c’è un dato oggettivo dovuto ad un problema che si è manifestato in alcuni modelli. Stiamo parlando delle Ferrari 458 e 488, che sono state oggetto di richiamo nelle officine da parte della casa madre, e questo ha creato un grosso scompiglio, non tanto per quanto riguarda il problema delle vetture, ma perché, come dicevamo sopra, da una auto così costosa ci si aspetta la perfezione assoluta.
Il problema che ha fatto crollare il titolo in borsa
Il danno sulle 458 e 488 è di pochissimo conto. Stiamo parlando infatti del tappo di chiusura dell’olio dei freni, fatto dalla Bosch, che in alcune vetture sfiatava e quindi faceva abbassare il livello dell’olio. Per risolvere questo inconveniente, la Ferrari ha richiamato quasi tutte queste vetture, e in particolare 2.200 dalla Cina, per cambiare il tappo.
Come dicevamo, non si è trattato di un danno colossale, ma questo è bastato per creare un danno di immagine non quantificabile, sicuramente molto fastidioso, soprattutto in un momento storico come questo.
Senza contare che il problema si è palesato soprattutto nel mercato cinese, quello su cui la Ferrari sta puntando di più ormai da tempo, visto che stiamo parlando di un Paese con un miliardo e trecento milioni di abitanti, che si sta arricchendo sempre di più. E quindi sempre più persone cercano i lussi occidentali per una questione di status symbol.
Questo calo in termini borsistici però, anche se non così minuscolo, non ci deve distogliere l’attenzione dai numeri fatti dalla Ferrari negli ultimi 5 anni. Se analizziamo l’andamento del titolo in borsa infatti, possiamo notare un incremento del 190 per cento circa. Quindi siamo sicuri che, appena passerà questo momento di difficoltà, il Cavallino Rampante tornerà ai fasti del passato!