Una pattuglia di polizia ha fermato un tir per controlli di routine: al suo interno però scoprono un “tesoro” di altissimo valore.
Ti sei mai chiesto cosa trasportano i Tir che vedi in autostrada? Merci di vario tipo, sicuramente.
A volte però possono avere al loro interno anche qualcosa di più sorprendente. È quello che è successo a Treviso, dove una pattuglia della Guardia di Finanza ha fermato un Tir di una ditta di trasporti sarda per un normale controllo.
Quello che hanno trovato all’interno della motrice ha lasciato tutti a bocca aperta: 280mila euro in contanti, nascosti sotto il letto dell’autista.
280mila euro in contanti: il carico sorprendente di un TIR
Come sono finiti lì quei soldi? E da dove provenivano? Queste sono le domande che si sono posti i finanzieri, che hanno interrogato il conducente del mezzo.
La sua risposta, però, non è stata molto convincente. L’uomo ha dichiarato di aver trovato per strada una busta chiusa e di averla presa senza sapere cosa ci fosse dentro. Solo durante la perquisizione si sarebbe accorto che conteneva una fortuna in banconote.
Una versione poco credibile, secondo i militari, che hanno deciso di sequestrare il denaro e di denunciare l’autista per ricettazione. Ora dovrà spiegare meglio l’origine e la destinazione dei soldi, che potrebbero essere frutto di attività illecite o di evasione fiscale.
L’importanza dei controlli su strada
Un episodio che dimostra come i controlli sulle strade siano fondamentali per contrastare i fenomeni di illegalità e di frode. E anche come a volte la realtà superi la fantasia.
Chissà cosa pensava di fare il camionista con tutti quei soldi. Forse sognava una vita da nababbo o magari aveva qualche debito da saldare. Di sicuro non si aspettava di essere scoperto così facilmente. Un colpo di fortuna per lui si è trasformato in un incubo. E ora dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni.
E forse non è il solo a doversi preoccupare. Anche la ditta di trasporti sarda proprietaria del Tir potrebbe essere coinvolta nelle indagini.
I finanzieri vogliono capire se sia a conoscenza dell’attività del suo dipendente o se sia coinvolta in qualche modo nel traffico di denaro. Per ora non ci sono elementi che lo dimostrino, ma le indagini sono ancora in corso e potrebbero riservare altre sorprese.