Fca vola in borsa: un +8% che segna la definitiva ripresa dell’azienda italo-statunitense e consacra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, Sergio Marchionne come protagonista assoluto di una risalita alla quale molti non credevano. E adesso che Fiat e le altre compagnie automobilistiche legate al marchio hanno riacquistato fascino e appetibilità, circola la notizia di possibili interessamenti da parte dei colossi cinesi.
Se dalle fonti a Oriente trapela cautela, con i quattro grandi gruppi cinesi chiamati in causa come possibili acquirenti che negano qualsiasi interesse, possibili e interessanti scenari si aprono per la Fca. Da un lato chi è pronto a scommettere che dietro le sirene di questi giorni vi sia un reale interessamento da parte di magnati spinti dal Governo di Pechino, pronti a investire sul marchio e in particolare ad assimilare Fiat e Jeep, con la Exor e la famiglia Agnelli che continuerebbe a possedere i titoli di “lusso” scindendoli dal pacchetto, da Maserati, a Alfa Romeo, in una mossa simile a quella effettuata con Ferrari.
Dall’altro invece chi in queste voci è pronto a giurare in un possibile riaprirsi delle trattative con General Motors. Trump infatti non mollerebbe facilmente marchi storici come Chrysler e Jeep ai cinesi, e potrebbe ammorbidire la sua linea e facilitare un dialogo tra Fca e Gm apparso fino a poche settimane fa difficile.