Il campione della Yamaha Fabio Quartararo ripercorre alcuni momenti difficili vissuti nella stagione MotoGP 2022.
Nonostante le differenze tecniche tra Yamaha e Ducati, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia se la sono giocata fino all’ultimo round a Valencia. Hanno chiuso con 17 punti di distacco in classifica, nella seconda parte di campionato è però diventato evidente che la Desmosedici GP avesse una marcia in più. Tanto da recuperare quei 91 punti raggiunti dopo la vittoria del pilota francese al Sachsenring.
Ma la situazione era apparsa chiara da subito, quando ha compreso sulla propria pelle che la sua moto non fosse all’altezza delle rivali sui rettilinei. Inoltre la Yamaha M1 aveva perso il suo storico vantaggio in percorrenza di curva e gli altri colleghi di marca, da Franco Morbidelli ad Andrea Dovizioso, non sono stati in grado di dare supporto al campione di Nizza. “Dall’inizio dell’anno è stato tutto un po’ un miracolo“.
Nel biennio 2020-2021 la Yamaha ha congelato, alla pari degli altri costruttori, il motore per l’emergenza Covid e il contenimento dei costi. All’inizio del 2022 si aspettava un decisivo passo avanti, invece gli ingegneri non hanno saputo apportare le necessarie migliorie e Fabio Quartararo, alla pari degli altri piloti ufficiali, ha dovuto proseguire con lo stesso motore degli anni precedenti, perché l’ultima evoluzione dava problemi di affidabilità. Nonostante il problema di “speed” è giunto il podio in Indonesia che ha risollevato il morale del campione.
Il confronto con Marc Marquez e le Ducati gli ha però fatto capire da subito che difendere il titolo mondiale sarebbe stato impossibile. Nella seconda parte di campionato “ho deciso di rassegnarmi, ammettendo la realtà della situazione. Non avevo le armi per vincere“, ha raccontato a Moto Revue Magazine. “Da quel momento la Ducati ha preso definitivamente il potere. Ci ritrovavamo sistematicamente con sette Ducati davanti in ogni gara“.
L’unica miglioria è il nuovo forcellone, troppo poco per tenere testa alla Ducati GP22. Qualcosa sembra cambiato sulla M1: “Da quando Maverick Viaales non è più nel team la moto non è più competitiva. In venti gare Morbidelli ha totalizzato 42 punti. E quanto a Dovi, non è mai riuscito a fare una gara decente… Quando gli altri sono progrediti, noi siamo rimasti fermi. Ci sono stati momenti difficili“, conclude Fabio Quartararo. “Al Mugello tutti erano contenti perché sono arrivato secondo. Ho avuto l’impressione che nessuno si rendesse conto dei guai in cui ci trovavamo“.