I distributori stanno facendo di tutto per sopravvivere e rispondere in qualche modo alla crisi e al disagio economico che si è venuto a creare negli ultimi anni a causa della pandemia e della guerra Ucraina Russia.
Il costo della vita è diventato altissimo, sopravvivere per le famiglie è l’obiettivo principale. Non si riesce più a fronteggiare alcuna spesa, per questo si cercano di ridurre persino gli spostamenti in auto, limitandosi a quelli strettamente necessari per non consumare inutilmente carburante. Molte famiglie infatti evitano di uscire nel tempo libero, almeno non in auto, altre invece usufruiscono dei mezzi pubblici rinunciando persino alla propria indipendenza.
Ciò che ne viene fuori è che i distributori vanno in perdita. In qualche modo devono reagire, per cui c’è chi addirittura cede alle truffe. L’ultima è stata sventata dalla Guardia di Finanza di Padova che a seguito di indagini, ha segnato sette distributori di carburante. Questi, pubblicavano soltanto i prezzi bassi del “self service”, nascondendo quelli del servizio, che in realtà dovrebbero essere esposti obbligatoriamente.
Il caso dei distributori segnalati a Padova, sono 7 in attesa di giudizio
La truffa per qualche tempo ha anche funzionato, perché molti automobilisti sono stati tratti in inganno, scegliendo di fare rifornimento in quei distributori attratti da prezzi che non erano assolutamente validi per il servizio. A seguito delle indagini e delle segnalazioni, i gestori sono stati denunciati alle Autorità competenti.
Prossimamente sarà stabilita la multa. Ad agosto i Finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno monitorato tutta la rete della provincia, proprio per contrastare illeciti di questo tipo. Sono state sottoposte a controlli tutte le attività che avrebbero potuto commettere reati, con pratiche commerciali scorrette oppure con delle manovre speculative sui prezzi.
Alcune truffe dei distributori di carburante
La truffa più comune è l’allungamento di benzina e diesel, con acqua. In realtà questa tecnica era già comune prima della crisi, che ovviamente l’ha incentivata per questione di sopravvivenza.
Purtroppo sono stati tanti i distributori che hanno adottato questa strategia, a scoprirlo sono state le Fiamme Gialle, a seguito di operazioni utili per rilevare la presenza di acqua nelle cisterne.
Sono stati effettuati accertamenti tecnici sulla composizione del carburante. A seguito di questi, diversi distributori sono stati sottoposti a sequestro. I consumatori devono fare molta attenzione, la truffa e il danno sono sempre dietro l’angolo.