Quando si viaggia in autostrada bisogna tenere gli occhi bene aperti e rispettare tutte le norme del cds, a meno che non si vogliano ricevere multe addirittura da €3000 per errori che prima impatto possono sembrare banali, ma che in realtà non lo sono affatto.
Il codice della strada è in continua evoluzione, per questo soprattutto coloro che viaggiano giornalmente devono tenersi bene informati, per non essere beccati in flagrante, mentre si commette un reato senza saperlo.
Le multe sono tantissime, sono sempre più elevate, così come i posti di blocco che continueranno ad aumentare per garantire una circolazione sicura a tutti gli utenti.
Chi sbaglia paga, la legge non ammette ignoranza e disinformazione
Per quanto si possa essere disinformati, se si viene beccati mentre si commettono infrazioni di qualunque tipo e gravità, non ci sono scusati, gli agenti non possono far finta di nulla, per cui sono costretti a staccare sanzioni e a procedere con la decurtazione dei punti della patente o addirittura provvedere alla sospensione della stessa in base alla gravità del reato commesso.
Non tutti sanno per esempio che i cittadini stranieri che vogliono risedere in Italia devono provvedere a immatricolare i mezzi di proprietà già immatricolati all’estero, nel nostro territorio, entro tre mesi dall’ottenimento della residenza.
Se passano più di 90 giorni, si applicano delle sanzioni ben elevate fino ad arrivare addirittura alla sospensione della patente e alla confisca del mezzo. La registrazione del mezzo deve essere effettuata al pubblico registro dei veicoli esteri.
Cosa avviene se al posto di blocco in autostrada si scopre che il mezzo non è in regola perché…
In caso contrario se durante il posto di blocco le forze dell’ordine dovessero verificare la targa estera presente in Italia da oltre tre mesi con l’avvenuto cambio di residenza del conducente nonché proprietario del veicolo, questi hanno il diritto ed il dovere di fare una multa che va da 700 a €3000 anzi a 3.5888.
L’articolo 93 parla del sequestro del mezzo, del quale il proprietario può rientrare in possesso soltanto dopo aver effettuato l’immatricolazione correttamente, nel rispetto della legge italiana.
Il governo nell’ultimo periodo, ha voluto cambiare le norme adeguandosi a quelle europee modificando gli articoli 93, 94, 132 e 136.
Per cui se un tempo i proprietari di mezzi immatricolati all’estero avevano a disposizione 60 giorni di tempo per provvedere all’immatricolazione in Italia, adesso hanno 30 giorni di tempo in più per farlo in tutta tranquillità.
Se non si vuole rischiare di ricevere multe salate e di vedere sequestrato il proprio mezzo è bene rispettare le norme del Cds e le tempistiche stabilite.