Gigi Dall’Igna ha dovuto incassare la messa al bando del Front Ride Height Device, ma i rapporti tra i costruttori MotoGP si sono inclinati.
Ducati ha saputo realizzare quella che è forse la moto più guidabile sulla griglia della MotoGP. Ad eccezione di Luca Marini e del rookie di Fabio Di Giannantonio, ha portato sei piloti sul podio almeno una volta, compreso Marco Bezzecchi. Tre vittorie per Enea Bastianini e Pecco Bagnaia, otto pole position. La Desmosedici GP sembra non conoscere terreno ostile, ma se non detiene la leadership del Mondiale Piloti le cause sono da ricercare negli errori personali o del team.
Non è certo un caso che Ducati abbia vinto gli ultimi due Mondiali Costruttori e sia leader provvisoria della classifica 2022. Non è certo l’obiettivo primario della Casa emiliana, ma è sicuramente un dato che la dice lunga sul lavoro svolto da Gigi Dall’Igna e dai suoi uomini Hanno allestito un prototipo che non è solo veloce, ma che ha saputo portare tante novità tecniche negli ultimi anni, come le winglets, lo spoiler al posteriore, i dispositivi holeshot.
Gigi Dall’Igna e l’associazione costruttori
Ad inizio campionato i costruttori riuniti nell’MSMA, l’associazione dei produttori, hanno fatto quadrato per bandire il nuovo abbassatore anteriore, in gergo tecnico il Front Ride Height Device. Una mossa che consentiva di abbassare la parte anteriore in percorrenza di curva. Dai rivali è stato classificato come motivo di innalzamento dei costi e non indispensabile per la fabbricazione dei modelli di serie. Da qui la decisione di vietarlo dal 2023, mandando in fumo tempo e investimenti della Ducati.
Da ricordare che il FRHD non violava il regolamento. Una situazione che ha creato non poche tensioni tra i costruttori, con Ducati che non ha digerito la messa al bando del dispositivo. “Sinceramente il rapporto con gli altri produttori è migliorato molto durante la pandemia“, ha spiegato Gigi Dall’Igna a Speedweek.com. Massima intesa per fronteggiare una stagione che ha preso il via solo a luglio a causa del Covid-19.
Da quelle riunioni sono nate idee e proposte che hanno permesso di procedere a gonfie vele anche in materia di regolamenti, ma il vietare il nuovo abbassatore ha raffreddato gli animi, come racconta Gigi Dall’Igna. “Da quando abbiamo iniziato a utilizzare il Front Ride Height Device, è diventato di nuovo difficile mantenere un buon rapporto all’interno dell’MSMA… Quando ho tutti contro ho le mani legate. Ho dovuto accettare questo cambiamento“.